Il consigliere regionale ha chiesto da una settimana copia del contratto di appalto, peraltro scaduto nel 2015 e proseguito in regime di prorogatio: «Datemi le carte o vado da Gratteri»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«È evidente che si vogliono coprire gravi responsabilità. La postazione Cannuzze di Cosenza continua ad essere deserta e il servizio di elisoccorso è sospeso ormai dal 6 agosto, ma dalla Regione continua ad esserci un atteggiamento omissivo». Così in una nota il consigliere regionale Carlo Guccione.
Accesso agli atti
«Lo scorso 12 agosto - afferma - ho fatto richiesta di accesso agli atti per verificare eventuali inadempienze contrattuali e le reali ragioni che hanno portato alla sospensione del servizio. Ma ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta né dal commissario Guido Longo, né dalla Regione e dal Dipartimento Salute. Si tratta di un grave impedimento all’espletamento del mio mandato istituzionale, così come ricorda il Regolamento interno del Consiglio e l’articolo 24 dello Statuto regionale dove viene specificato che ogni consigliere regionale ha il diritto di ottenere dagli uffici della Regione, degli enti e delle aziende da essa dipendenti copia degli atti e documenti, anche preparatori, senza che possa essere opposto il segreto di ufficio se non nei casi espressamente previsti dalla legge».
Appalto in prorogatio
«È un tentativo maldestro di coprire le responsabilità di questa grave vicenda - tuona il consigliere regionale - Nella richiesta inoltrata il 12 agosto ho chiesto copia del contratto in essere tra la Regione Calabria e la società che gestisce il servizio di elisoccorso, in particolare nella provincia di Cosenza, al fine di verificare eventuali inadempienze e clausole contrattuali. Il 28 luglio 2009 è stato stipulato il Contratto per l’affidamento del Servizio di Soccorso Sanitario con elicotteri per la Regione Calabria per la durata di sei anni. Dalla data di scadenza del contratto, 31 luglio 2015, non essendo stata bandita la nuova gara, il servizio è stato prorogato di volta in volta».
Ricorso alla magistratura
«Qualunque dipendente del Dipartimento Salute può essere autorizzato a inviare tramite e-mail gli atti richiesti. Non si accampino scuse perché l’invio di un contratto non richiede grande impegno. Se entro la fine della settimana non avrò ricevuto la documentazione richiesta mi vedrò costretto, mio malgrado, a rivolgermi alle autorità competenti», conclude l'esponente democrat minacciando di rivolgersi alla Procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri.