Il commissario straordinario Vincenzo Carlo La Regina ha puntato il dito contro ritardi burocratici che avrebbero impedito finora di far tornare in servizio il mezzo. Ma resta il sospetto che stia volando nel Lazio
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La vicenda della postazione di Cosenza, sprovvista di Elisoccorso ormai da 12 giorni, inizia ad indispettire i vertici dell’Azienda Sanitaria. Questa mattina si è esposto con una certa determinazione il commissario straordinario Vincenzo Carlo La Regina. Ha convocato il dottore Pasquale Gagliardi, medico del 118 abilitato a viaggiare a bordo dei velivoli delle 4 basi calabresi, garantendogli la massima collaborazione. Gagliardi, come noto, nei giorni scorsi, aveva cercato di sensibilizzare politica e opinione pubblica con una vibrante protesta in località Cannuzze.
In una nota dell’Asp a margine del briefing si fa presente che nella mattinata di ieri era giunto il riscontro dalla Rti Elitaliana alle sollecitazioni provenienti dalla Calabria. «Scusandosi per l’ulteriore e imprevedibile contrattempo - si legge - ha evidenziato che, a causa di difficoltà burocratiche ad interagire con l’Enac, restavano ritardate le relative pratiche per l’inserimento dell’elicottero». «Pertanto - continua il comunicato - non era possibile riprendere l’operatività sulla base di Cosenza per come formalmente precedentemente garantito per il 17 agosto. Oggi, anche a seguito dell’incessante sollecitazione della Struttura commissariale di Viale degli Alimena finalizzata a velocizzare al massimo le procedure, è giunta notizia che sono in corso i controlli operati dall’Ente nazionale per l’aviazione civile per le prescritte attività propedeutiche alla messa in servizio dell’elicottero».
La ditta appaltatrice ha addotto motivazioni di natura tecnica: parlò chiaramente di manutenzione. Ciò nonostante la postazione di Cosenza non aveva ricevuto il muletto sostitutivo destando sospetti in Gagliardi. Ne è conseguito che a cavallo dei frenetici giorni di Ferragosto gli interventi aerei nella vasta provincia cosentina sono arrivati da Cirò e Lamezia Terme, sforando purtroppo i canonici venti minuti che in questi casi spesso risultano fondamentali. Il sospetto che sempre più insistentemente si insinua ai piani alti della commissariata sanità calabrese e provinciale è che l'elisoccorso stia operando nel Lazio. La stessa versione è stata fornita dal consigliere regionale Carlo Guccione, a margine di una sua analisi sui dati di volo.
«Non posso che essere soddisfatto della presa di posizione del commissario La Regina – ha detto Gagliardi dopo il faccia a faccia -. L’obiettivo di tutti è riportare a Cosenza uno strumento fondamentale di soccorso che diverse volte in passato ha salvato vite umane. Nel capitolato della Regione Calabria è chiaramente indicato che le basi operative devono essere quattro: Locri che copre l’intera area del reggino; Cirò che ha competenza sullo Ionio; Lamezia Terme per la parte centrale della Calabria; Cosenza per il suo sterminato territorio».