«Tutti i cristiani, soprattutto i giovani, vadano a votare, reagendo alla tentazione della rassegnazione e dell’astensionismo e sognando operativamente insieme un’Europa che sia casa comune di giustizia e di pace». È l’appello che giunge dai vescovi calabresi, a margine della sessione primaverile ordinaria della Conferenza episcopale della Calabria, che si è tenuta nei giorni 13 e 14 maggio scorsi a Catanzaro, nel Seminario S. Pio X.

Nel corso dell’incontro, è stato illustrato il progetto del nuovo Istituto Teologico, che sarà presto realizzato nel capoluogo calabrese, mentre Reggio Calabria e Cosenza manterranno due comunità formative per gli studi filosofici.

La riflessione dei vescovi – come si legge in una nota «si è concentrata su alcuni temi pastorali che stanno loro particolarmente a cuore: la pastorale penitenziaria regionale, presentata dal direttore regionale, don Francesco Faillace, della diocesi di Cassano all’Jonio, che, oltre ad essere docente di Religione Cattolica presso l’Its di Trebisacce, è cappellano nel carcere di Castrovillari, e da suor Nicoletta Vessoni delle Suore delle Poverelle, che dedica la sua cura pastorale da tanti anni presso il carcere “Ugo Caridi” di Catanzaro». In particolare, la Cec ha espresso «preoccupazione per la cura umana e spirituale dei carcerati, ascoltando le toccanti storie di dolore e voglia di redenzione, esprimendo preoccupazione per la delicatissima situazione delle carceri, e assicurando vicinanza e desiderio di collaborazione per quanto riguarda la difficile integrazione civile di chi ha scontato la pena».

I presuli, inoltre, hanno ricevuto la visita di monsignor Carlo Roberto Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente della Caritas Italiana, «che ha presentato i risultati di un’indagine della vita della Caritas in Calabria, ne ha ribadito la natura squisitamente pastorale, sottolineando con soddisfazione i notevoli punti di forza presenti in Calabria e le prospettive per il futuro».