La relazione racconta di numeri “magici”, conti che non tornano, schede sparite e possibili “travasi”
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Un grande “pasticcio”, per usare un eufemismo, ma anche anomalie da prestigiatore. È questa l’impressione che si ha leggendo la relazione prodotta dalla Prefettura di Catanzaro in merito alle verifiche sulle preferenze espresse durante la scorsa tornata elettorale in seguito al ricorso al Tar avanzato dai due ex candidati a sindaco Silvio Zizza e Massimo Cristiano.
Schede mancanti e schede in più che lanciano più di un’ombra sulle operazioni elettorali dello scorso novembre e che, pur non intaccando la dote massiccia di voti del sindaco eletto Paolo Mascaro, rischiano di fare tornare alle urne i lametini. Nella sezione numero 2, a fronte delle 700 schede consegnate dal ministero dell’Interno, ne sono state ritrovate 111 in più, nella 44 le schede apparse magicamente diventano 164. Senza contare poi le schede autenticate e non utilizzate che sono sparite, così come quelle firmate svanite anch'esse. Dati che prestano il fianco agli avvocati dei ricorrenti.
Gli avvocati dei ricorrenti
Per quanto riguarda, ad esempio, la sezione numero due l’avvocato Gaetano Liperoti, legale di Silvio Zizza, ha rilevato che «a fronte di 700 schede consegnate al seggio ne sono state rinvenute 811, dimostrando così l'esistenza di un travaso di schede elettorali esterne al seggio. Ciò è sintomatico di un evidente uso fraudolento delle schede, non solo nella sezione 2, ma anche in tutte le altre sezioni da cui è partita l’illegittima movimentazione di schede elettorali». «Tale gravissima situazione – incalza - non può che determinare l'integrale rinnovazione delle operazioni di voto».
Anche l'avvocato Armando Chirumbolo, legale di Massimo Cristiano, sostiene che «la verificata presenza di 111 schede in più rispetto a quelle consegnate al seggio numero 2, il cui dato si ricava dalla sommatoria della verificata presenza di 543 schede autenticate e non utilizzate ed il numero delle persone che hanno votato (268) per un totale, quindi, di 811 schede costituisce un atto gravissimo», «Incontrovertibile - aggiunge Cirumbolo - è che la mancanza di corrispondenza di tale dato costituisce una grave ed insanabile irregolarità, poiché non consente di accertare la regolarità delle operazioni di voto e non consente in alcun modo di dissipare ogni dubbio sulla eventuale fraudolenta sostituzione di schede durante lo spoglio, pertanto nel caso de quo, troviamo di fronte a quella che la costante giurisprudenza definisce “sistema della scheda ballerina”, reso ancora più grave dalla indeterminatezza del numero di schede a questo punto utilizzate realmente residuate, ovvero, consegnate al seggio».
«In conclusione – si legge ancora nelle dichiarazioni di Chirumbolo inserite nel verbale della Prefettura - in mancanza di tale necessario ed indefettibile dato, è assolutamente necessario procedere all'annullamento delle elezioni svoltesi lo scorso novembre 2019 nella città di Lamezia Terme e, quindi, procedere la ripetizione delle operazioni elettorali considerata la grave illegittimità sostanziale riscontrata in questa sede e riguardante le elezioni amministrative svolte sia in una città poco tempo prima scelta per la terza volta per mafia».
Scheda ballerina che sarebbe avvenuta anche in altre sezioni. Nella sezione n. 44 a fronte di 700 schede consegnate dal ministero dell’Interno al seggio, ne sono state rinvenute, in corso di verificazione, 864, quindi ben 164 schede in più. Mancano però tre schede autenticate e sarebbero sparite cinquanta schede firmate. Nella sezione numero 78, mancherebbero 73 schede autenticate. Al termine delle verifiche Liperoti afferma che si tratta di un «quadro allarmante di irregolarità sostanziali» con «un pregiudizio di livello garantistico che ha compromesso in modo insanabile risultato elettorale rappresentato nel verbale di proclamazione degli eletti. La conclusione non può, quindi, che essere la generale rinnovazione delle operazioni elettorali».