Eccitazione, entusiasmo, incredulità. Un turbinio di sentimenti agita il popolo della Sila all’indomani della duplice scoperta archeologica lungo le sponde del lago Cecita. Nella conferenza ospitata al centro visite del Cupone gli esperti hanno spiegato l’importanza del giacimento di reperti rinvenuti nell’area, normalmente sommersa per almeno cinque metri dalle acque del bacino, oggi asciutta in virtù di una stagione di estrema siccità. Ripercorriamo gli ultimi eventi attraverso le testimonianze dei protagonisti.

 

Pagano: «Longobardi in transito nel 663 dopo Cristo»

 

Minnelli: «La carcassa dell'elefante è ancora sepolta sotto il lago»

 

Ferrari: «Passo in avanti per il riconoscimento Unesco»

Salvatore Bruno