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Ha spiegato la sua versione dei fatti il parlamentare del Nuovo Centro Destra Piero Aiello indagato in qualità di ex assessore nella Giunta Scopelliti per abuso di ufficio in concorso nell'ambito dell'inchiesta sull'edilizia sociale. Accompagnato dal legale Nunzio Raimondi, Aiello nel pomeriggio di oggi ha risposto alle domande dei contitolari delle indagini Domenico Guarascio e Fabiana Rapino dichiarandosi estraneo alle accuse, ma sul contenuto dell'audizione, che chiude il cerchio degli interrogatori degli indagati dell'ex Giunta di centrodestra vige il più completo riserbo. Audizioni iniziate il 27 gennaio con l'ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, la sua vice Antonella Stasi per proseguire nei giorni a seguire con Franco Pugliano, Franco Stillitani, Fabrizio Capua, Michele Trematerra, Giacomo Mancini, Antonio Caridi e Caligiuri. L'11 febbraio è stato sentito Domenico Tallini. Tutti si sono detti estranei alle accuse rispetto ad un bando varato dalla Giunta Loiero, annullato e ripubblicato dalla Giunta targata Scopelliti con lo scopo, secondo la Procura, di danneggiare alcune imprese, risultate vincitrici nel primo bando, ma scartate nel secondo concorso. Nell'inchiesta non compare il nome di Pino Gentile ex assessore ai Lavori pubblici, mentre risulta tuttora indagato per abuso di ufficio l'ingegnere Antonio Capistro dirigente regionale, capo struttura all'assessorato ai Lavori pubblici, che aveva ricevuto la notifica di una proroga di indagini a suo carico circa un anno fa. Capristo responsabile dell'unità organizzativa del settore Politiche della casa, edilizia residenziale pubblica e riqualificazione pubblica per il recupero dei centri storici, avrebbe preferito in graduatoria, secondo le ipotesi di accusa, la società "La Pietra" di Rossano escludendo "Edilparco", ditta che ha, poi, fatto scattare le indagini dopo il primo esposto presentato in Procura. Esposto che si aggiunge a quello dell'imprenditore catanzarese Giuseppe Gatto, legale rappresentante della "Gatto Costruzioni spa", vincitrice del primo bando. Anche se poi le due società, nonostante la pronuncia favorevole del Tar, hanno preferito raggiungere un accordo transattivo di qualche milione di euro con la Regione Calabria, anziché ricorrere al Consiglio di Stato, nonostante le indagini penali in corso.
Gabriella Passariello