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Sul versante politico l’inchiesta non regge, su quello prettamente mafioso sostanzialmente sì. Può sintetizzarsi così la decisione del gup Adriana Trapani per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato nell’inchiesta “Ecosistema”, giunta a sentenza pochi minuti fa. Assolto il consigliere regionale Francesco Cannizzaro (difeso dagli avvocati Gianpaolo Catanzariti e Antonio Russo), per il quale il pm aveva chiesto due anni di reclusione. Medesima decisione anche per l’ex consigliere regionale Pasquale Maria Tripodi, per l’ex sindaco di Motta San Giovanni Paolo Laganà, per il sindaco di Palizzi Arturo Walter Scerbo e per l’assessore di Brancaleone Domenico Giuseppe Marino. Assoluzione anche per il collaboratore di giustizia Salvatore Aiello.
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Sono piuttosto pesanti, invece, le condanne rimediate dagli altri imputati: 8 anni e 6 mesi di carcere per Angelo Paviglianiti, 10 anni e 7 mesi di carcere per Natale Paviglianiti classe ’70, 10 anni per Angelo Fortunato Chinnì, 6 anni e 4 mesi per Francesco Leone, 4 anni e 8 mesi ciascuno per Natale David Paviglianiti e Salvatore Polimeni.
Gli altri imputati hanno optato per l’ abbreviato
Con l’inchiesta “Ecosistema” la Dda di Reggio Calabria aveva fatto luce sul business della raccolta dei rifiuti nell’area greco-calabra della provincia reggina e su alcune dinamiche elettorali che interessarono la cosca Paviglianiti egemone nel territorio di San Lorenzo. Ricostruzioni che, dal punto di vista politico, non hanno passato il vaglio giudiziario.