Una nuova interlocuzione con le Regioni sui nuovi parametri dei ricoveri, il Dpcm in arrivo con la lista delle uniche (poche) attività dove sarà possibile accedere senza certificato verde e ancora cifre in crescita sui vaccini, con 4 milioni e mezzo di dosi in sette giorni. Il Governo è già al lavoro per gestire l'annunciata fase discendente della quarta ondata, ma non si allenta la stretta per chi non ha siero né tampone.

È «quasi pronta» la lista delle attività e dei negozi in cui non sarà previsto il Green pass obbligatorio. E il Dpcm che la contiene «arriverà tra oggi e domani». Lo ha detto Pierpaolo Sileri, il sottosegretario alla Salute, ai microfoni di Radio anch'io, su Radio 1. «È stata stilata una lista di dove non sarà richiesto» il certificato verde: «supermercati, farmacie o edicole», ha elencato. «Tutto partirà dal primo febbraio. La lista verrà non solo resa nota ma sarà spiegata la bontà di quello che stiamo facendo, per convincere le persone ancora indecise» a vaccinarsi, ha sottolineato Sileri.

La lista

Dal primo febbraio senza Green pass base potrebbe essere possibile entrare solo in negozi di alimentari, del settore sanitario, supermercati, ottica, acquisto di pellet o legna per il riscaldamento, carburanti e - solo all'aperto - dal tabaccaio e dall'edicolante. Restano fuori dall'elenco le librerie mentre sui centri commerciali la discussione è ancora aperta: la soluzione alla quale si sta lavorando prevedrebbe la possibilità di accedere alle strutture anche per chi non ha il pass ma solo per andare in quei negozi che rientrano nell'elenco di quelli esentati, dunque supermercati e farmacie.

Il Dpcm - previsto dall'ultimo decreto Covid che ha introdotto, tra l'altro, l'obbligo di vaccino per gli over 50 - dovrebbe in generale distinguere tra attività commerciali all'aperto e al chiuso, e individuare quelle necessarie «per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona» solo nell'ambito delle attività al chiuso. Un approccio che troverebbe il favore anche del Mise perché coerente con le necessità di prevenzione (che si pongono al chiuso appunto), dopo che nei giorni scorsi aveva chiesto di allargare la lista di attività consentite rispetto all'iniziale perimetro individuato dal ministero della Funzione pubblica e da quello della Salute.

Acquisti nei mercati, dagli ambulanti, ma anche nelle edicole, dovrebbero quindi essere consentiti senza green pass. Lo stesso vale ad esempio per i benzinai. In più, sempre su proposta del Mise, ci potrebbero essere clausole che tutelino le situazioni di emergenza e urgenza nelle realtà dove è più complicato effettuare un tampone in tempi rapidi, come ad esempio nei piccoli comuni di montagna. Oltre agli acquisti di alimentari, resteranno pass free anche farmacie e parafarmacie mentre tra le questioni ancora aperte ci sarebbe anche quella dei centri commerciali dove potrebbe essere consentito andare senza green pass al supermercato ma non negli altri negozi.