Si chiamava Sylla Noumo, aveva 32 anni, ed era originario del Senegal, il migrante morto carbonizzato nell'incendio scoppiato stamane all'alba nella nuova tendopoli di San Ferdinando. Il trentaduenne era stato trasferito nella nuova struttura a seguito dell'abbattimento della baraccopoli avvenuto lo scorso 7 marzo. Il cadavere completamente carbonizzato di Sylla Noumo è stato rimosso e la bara è stata posta all'interno di un mezzo funebre e portata all'esterno della struttura e condotta in obitorio. Un centinaio circa di migranti, ospitati nella nuova tendopoli, si sono raccolti in silenzio ponendo le loro mani sopra al mezzo funebre quasi come per accompagnarne l'addio.

Tenda ignifuga

La tenda andata a fuoco in cui si trovava Sylla era stata installata recentemente, per fare posto ai migranti spostati dalla baraccopoli demolita. Era stata realizzata con materiale ignifugo ma, hanno spiegato i vigili del fuoco, questo accorgimento serve solo a rallentare lo svilupparsi delle fiamme e non ad impedire l'incendio. Il rogo, poi, può essersi propagato a causa dei materiali presenti all'interno della tenda quali materassi, vestiti ed altro.

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