Di lui hanno scritto grandi quotidiani italiani ed è stato più volte premiato nei concorsi I suoi libri. Tra le sue raccolte Bruciare la sete. Il ricordo di Franco Arminio
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È improvvisamente scomparso un giovane e apprezzatissimo poeta calabrese, Lorenzo Pataro di Laino Borgo. Aveva 27 anni. Tra le sue pubblicazioni, viene segnalata la raccolta di poesie Bruciare la sete.
Sue poesie sono state pubblicate su riviste e blog come Atelier, Interno poesia, Poesia del nostro tempo clandestino, Il salto di Ulm. Di lui hanno scritto grandi quotidiani italiani ed è stato più volte premiato nei concorsi I suoi libri: Bruciare la sete (Controluna, 2018) Amuleti (Ensemble edizioni, 2022).
Gentile, schivo, lontano dalle scene, viveva per la poesia. Era nato a Castrovillari nel 1998. Si è laureato in Lettere moderne e Filologia Moderna all’Università di Salerno. La raccolta “Amuleti” (Ensemble, 2022), con prefazione di Elio Pecora è stata recensita da Il Manifesto, Il Sole 24 ore, Il Mattino,Corriere della Sera. Sue poesie sono state pubblicate su La Repubblica. Faceva parte della redazione di Inverso – giornale di poesia. Tra i premi più importanti che ha ottenuto: “Ossi di seppia” nel 2021 e “Ritratti di poesia” nel 2023. Collaborava con i “Il Foglio”.
Non ci sono notizie sulle cause dell’improvvisa scomparsa di questo giovane e apprezzatissimo poeta calabrese.
Il ricordo di Franco Arminio
Tra le prime reazioni alla sua morte, quella del poeta e paesologo Franco Arminio: “È sconvolgente svegliarsi alle quattro del mattino e apprendere da Facebook che è morto un giovane poeta di 27 anni. Si chiamava Lorenzo Pataro, viveva a Laino Borgo, un piccolo paese del Pollino calabrese. È sconvolgente perché gli avevo mandato qualche notte fa delle mie poesie che avevo appena scritto e lui domenica 16 febbraio mi ha mandato una mail con una raccolta di sue poesie inedite. Metto qui per voi la poesia che sta alla fine della raccolta. È bello che cita un mio libro sui paesi. Continuerò anche per lui il mio impegno che è riassunto benissimo dagli ultimi versi della sua ultima poesia:
"Tornare alla terra come fosse una promessa
fatta agli avi, tornare alla terra per renderli immortali.
Tornare a far brillare questa terra,
come a mettere un sigillo o una fiamma
di speranza che rimanga, che renda più vivo
persino l'abbandono, il deserto
lasciato dal progresso e la sua scia”