Alle 15 i funerali delle tre vittime nella basilica dell'Immacolata. Il sindaco: «Non ci saranno i genitori a salutare i loro amati figli, ci sarà tutta la città coinvolta in una tragedia assurda e finora inspiegabile»
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«Oggi è il giorno del dolore, un dolore collettivo e quindi più acuto e straziante». Lo scrive in una nota il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, che ha proclamato per l'intera giornata di oggi il lutto cittadino, in concomitanza con i funerali delle tre vittime dell'incendio scoppiato nella notte tra venerdì e sabato nell'appartamento di via Caduti 16 marzo. Alle 15 nella Basilica dell'Immacolata l'ultimo saluto a Saverio Corasoniti, 22 anni affetto da una grave forma di autismo, e ai suoi due fratelli, Aldo Pio di 15 anni e Mattia Carlo di 12 anni.
«Non ci saranno i genitori di Saverio, Aldo e Mattia a salutare per l’ultima volta i loro amati figli. Ci sarà, non solo fisicamente, tutta la città, coinvolta in una tragedia assurda e finora inspiegabile che sta costringendo tutti a fare un profondo esame di coscienza. Non importa che io sia sindaco da nemmeno quattro mesi, né servirebbe a nulla ricordare che il degrado delle nostre periferie si è sviluppato nell’arco di venti-trent’anni nell’indifferenza generale».
«Nessuno può chiamarsi fuori e oggi tocca a me -prosegue il primo cittadino - come guida della nostra comunità, farmi carico di questa immane tragedia e dei suoi dirompenti effetti sulla vita sociale della nostra città. Ci siamo girati dall’altra parte, abbiamo lasciato indietro gli ultimi in tutti questi anni, quasi che non ci riguardassero i drammi quotidiani che si consumavano tra le mura degli insediamenti popolari. È il “sonno dell’indifferenza”, più volte denunciato da Papa Francesco nei suoi discorsi.
Dobbiamo vincere questo sonno, trasformare il dolore per l’orribile fine di questi tre ragazzi innocenti in una nuova forza e in una nuova energia. Dobbiamo mettercela tutta, sapendo che non sarà facile cambiare una realtà compromessa da troppo tempo. Ma sappiamo che dobbiamo ricominciare da lì, dalle periferie, dai caseggiati senza servizi, dai quartieri-dormitorio. Come diceva il poeta Pasquale Panella in un brano di Notre Dame de Paris: «Il mondo non è qua, ma è qua che cambierà e si mescolerà. E ricomincerà da qui».
Intanto, si sono aggravate le condizioni di salute del padre delle tre vittime, Vitaliano Corasaniti, 42 anni, ricoverato in Terapia Intensiva all'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Resta intubato assieme al figlio di 16 anni, le cui condizioni di salute sono lievemente migliorate. Entrambi sono intossicati a causa delle grandi quantità di fumo e cenere inalate la notte dell'incendio.