Ha reso una confessione piena dei fatti accaduti, Giuseppe Gualteri, autore del duplice omicidio di Francesca Petrolini e del suo compagno Rocco Bava il 23 dicembre a Davoli superiore. Accusato di omicidio plurimo aggravato Gualtieri subito dopo l'agguato si era reso irreperibile fino ad essere rintracciato dai Carabinieri della Compagnia di Soverato e del reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro a meno di 24 ore dal fatto di sangue, nei pressi dell'abitazione di un congiunto. La gelosia di Gualtieri, questo il movente dell'omicidio. Lo stesso infatti era stato sposato con la donna fino alla separazione circa un anno fa. I due erano anche cognati, essendo l'omicida il fratello del primo marito defunto di Francesca.

 

Una storia finita male e continue minacce da parte dell'uomo che avevano costretto la 53enne a denunciare più volte ai Carabinieri. Poi una nuova relazione tra Francesca e Rocco Bava, 43 anni, originario di Simbario, nel vibonese, iniziata pochi mesi fa. I due, in una domenica prenatalizia si trovavano nel tabacchino della donna, in pieno centro nel borgo del catanzarese, quando Gualtieri, armato di fucile e pistola, ha aperto il fuoco sparando contro i due fidanzati. Intanto questa mattina udienza di convalida del fermo. Per Gualtieri, difeso dall'avvocato Maria Tassone, si sono aperte le porte della casa circondariale di Siano, a Catanzaro.

 

«Oggi c'è stata l'udienza di convalida del fermo - dichiara il legale del killer - il mio assistito ha inteso confermare quanto già aveva dichiarato dinanzi il pubblico ministero Chiara Bonfadini quando la mattina del 24 si è costituito. Attendiamo quindi l'eventuale conferma da parte del gip del fermo e di una eventuale misura cautelare. Non posso aggiungere altro, anche perché ci sono delle indagini in corso, posso solo riferire che il mio assistito questa mattina era sicuramente in un evidente stato confusionale».

 

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