La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della procura generale, rappresentante dell’accusa, nei confronti di Gianfranco Bruni, alias “U Tupinaro”, e Gianfranco Ruà, storico esponente della cosca “Lanzino” di Cosenza, accusati di aver ucciso nel 1986 Marcello Gigliotti e Francesco Lenti.

La procura generale aveva chiesto l’annullamento della sentenza di secondo grado, emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, limitatamente alla concessione delle attenuanti generiche nel processo d’appello avevano fatto diminuire (di fatto) la condanna da 30 a 20 anni di carcere.

Inoltre, la Cassazione ha rigettato il ricorso di Gianfranco Ruà, difeso dall’avvocato Massimo Petrone. Ora nella migliore delle ipotesi in secondo grado i giudici d’appello potranno confermare, previa valutazione delle motivazioni degli ermellini, la condanna a 20 anni.

Altrimenti la pena, senza concessione delle generiche, potrà aumentare fino a 30 anni di reclusione. Bruni è difeso dall’avvocato Luca Acciardi.