Proseguono le indagini attorno al delitto consumatosi nella Sibaritide appena una settimana fa. Il procuratore Facciolla nelle ultime ore ha raccolto diverse testimonianze
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Proseguono le indagini per far luce sul duplice omicidio di stampo ‘ndranghetista in cui hanno perso la vita il 49enne Pietro Greco e il 44enne Francesco Romano, consumatosi una settimana fa nell’agro di Apollinara, nell’estrema periferia nord-ovest di Corigliano-Rossano. Nelle ultime ore gli inquirenti hanno sentito un po’ di persone, convocandole nella tenenza dei Carabinieri di Cassano Jonio, dove ad attenderli c’erano il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ed i suoi due sostituti Mauron Gallone e Valentina Draetta. Sotto controllo anche il traffico di telefonate sui cellulari dei due assassinati. Si cerca di trovare anche nei più piccoli dettagli piste che arrivino a moventi, esecutori e mandanti
Sarebbero emerse novità sul giro di Greco
Insomma, si indaga a trecentosessanta gradi, non tralasciando nulla e battendo l’ambito familiare e delle conoscenze di ognuna delle due vittime. E a quanto pare starebbero venendo fuori anche alcune novità inedite soprattutto sulla vita di Pietro Greco, sorvegliato speciale e figura emergente nelle dinamiche criminali della Sibaritide. Forse anche troppo emergente. Ed è per questo che sarebbe stato fatto fuori. Anche perché pare che Greco, che in passato era stato coinvolto in una maxi operazione sul giro di droga e ritenuto una delle persone di spicco del narcotraffico tra Rosarno e il Pollino, non stesse più rispondendo per come doveva alle “regole” della ‘ndrangheta. Forse si stava mettendo in proprio e per questo andava eliminato.
Greco e Romano non erano armati
Contestualmente a questo filone, volto a fare luce sulla dinamica criminale nella Sibaritide, c’è da capire in senso stretto cosa sia accaduto nella serata di lunedì scorso nell’agro di Apollinara. Perché il duplice omicidio si sarebbe consumato in quel luogo e come Greco e Romano si siano trovati lì. Forse un appuntamento a tradimento, fissato ragionevolmente per trattare d’affari, ma rivelatosi poi una mattanza a colpi di kalashnikov e pistole calibro 9. E che con molta probabilità si fosse trattato di un tranello teso ai due, potrebbe essere giustificato dal fatto che, a quanto pare, sia Romano che Greco fossero disarmati.
Romano forse ucciso solo perché in compagnia di Greco
Così come un altro elemento, che starebbe prendendo piede negli ultimi giorni, potrebbe essere anche il fatto che Francesco Romano possa essere stato “giustiziato” solo perché in quel momento accompagnava Greco all’appuntamento fatale. All’incontro con la morte i due sono andati proprio con la macchina dell’imprenditore agricolo coriglianese, trovato finito al posto di guida e con la cintura di sicurezza ancora allacciata. Tutto è stato rapido ed estemporaneo. Forse.
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