Nel marzo del 2003 l'omicidio di Antonio Perri freddato in uno dei suoi supermercati. Poi la bara trafugata e l'operazione Andromeda. Oggi la nuova bufera guidiziaria (ASCOLTA L'AUDIO)
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Una storia travagliata, una storia di sangue e di inchieste giudiziarie che iniziano quasi 20 anni fa e che oggi culminano con l'ennesimo sequestro, milionario, dei beni della famiglia Perri. Un impero di 800 milioni di euro che include anche uno dei centri commerciali più grandi della Calabria, i Due Mari, lungo la statale 280. Destinatari del provvedimento i tre fratelli imprenditori, Franco, Marcello e Pasqualino Perri.
L'omicidio Perri
Antonio Perri, padre di Francesco, Pasqualino e Marcello, fu ucciso in un agguato di stampo mafioso il 10 marzo del 2003. Perri, che aveva 71 anni, venne assassinato a Lamezia Terme da due persone armate di pistole mentre si trovava in una struttura commerciale di sua proprietà. Gli assassini entrarono a viso scoperto nella struttura e, dopo avere riferito ad un dipendente di avere necessità di incontrare Perri, che in quel momento si trovava nel suo ufficio, spararono contro l'imprenditore quando se lo trovarono di fronte. Morì all'istante. Quando fu ucciso, si accingeva ad aprire il centro commerciale Due Mari, per la realizzazione del quale, secondo quanto é emerso dalle indagini, ci sarebbe stato l'interesse da parte di alcune cosche di 'ndrangheta di Lamezia Terme.
La grande struttura realizzata dall'imprenditore Antonio Perri avrebbe infatti determinato nuovi assetti che avrebbero spostato l'epicentro dell'economia locale dal centro di Lamezia Terme. Decine di commercianti, a seguito della realizzazione del centro commerciale, avrebbero trasferito le loro attività in quella zona e quindi sarebbero passati sotto il controllo della cosca Iannazzo. Un cambiamento che - secondo gli inquirenti - avrebbe sottratto alla cosca Torcasio la possibilità di controllare il territorio.
La bara trafugata e le inchieste
Fu per questo motivo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, che Antonio Perri fu ucciso mentre si trovava nel supermercato Atlantico. Fu proprio l'omicidio dell'imprenditore che avrebbe fatto da "detonatore" della guerra di mafia che culminò con l'assassinio di due esponenti di vertice dei Torcasio, Antonio e Vincenzo.
Il clan Iannazzo sarebbe poi intervenuto quando qualcuno trafugò la salma di Antonio Perri facendo in modo che fosse ritrovata. La salma venne ritrovata dalla polizia il 21 marzo 2008, seppellita a 50 metri dalla strada dei Due Mari. I Perri, secondo gli inquirenti, in sostanza, avrebbe instaurato con la famiglia Iannazzo un rapporto "sinallagmatico" che gli avrebbe consentito, tra le altre cose, di avere il monopolio sulla distrubuzione di generi alimentari, attraverso i suoi supermercati, a Lamezia Terme.
Nel maggio del 2015 Franco Perri fu coinvolto nell'operazione Andromeda che disarticolò le cosche Iannazzo e Cannizzaro Daponte. Nel marzo del 2016 fu sequestrato il centro commerciale Due Mari nell'ambito dell'inchiesta Nettuno, beni poi successivamente dissequestrati. Oggi una nuova bufera giudiziaria con il sequestro milionario dei beni della famiglia.