Sono state scarcerate sei delle sette persone fermate tre giorni fa, a Milano, nell'ambito dell'operazione denominata “Ossessione” che ha portato all'esecuzione di 25 provvedimenti di fermo in totale da parte della Dda di Catanzaro contro una presunta "multinazionale del narcotraffico", nelle cui fila, secondo gli investigatori, comparirebbero anche esponenti di spicco della cosca di 'ndrangheta dei Mancuso.


Lo ha deciso il gip di Milano Ilaria De Magistris, non convalidando i fermi per sei indagati e non disponendo nemmeno per loro la misura cautelare in carcere, e convalidando un solo arresto in flagranza e con misura cautelare. Tra le persone scarcerate figura anche Giuseppe Campisi (di Vibo Valentia e residente a Milano) che, secondo quanto riferito dagli investigatori, avrebbe avuto un "elevatissimo spessore criminale", e Gennaro Papaianni, difeso dai legali Mirko Mazzali e Alessandra De Pace.


Secondo il gip, infatti, nei confronti dei sei scarcerati mancano i "gravi indizi di colpevolezza idonei ad affermare l'inserimento" in un'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. Associazione che, secondo l'accusa, avrebbe avuto base nell'hinterland milanese. Tra l'altro, scrive ancora il giudice, "buona parte delle importazioni" di droga "attribuite al sodalizio" non sono andate "a buon fine". Per quanto riguarda i fermi che erano stati disposti, poi, secondo il gip, manca anche il pericolo di fuga e da qui il no alla convalida.

 

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