Erano accusati di aver costituto un’associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti. Il blitz dei carabinieri del Comando provinciale di Messina era scattato nel luglio scorso e l’operazione era stata denominata “Scala reale”.

Gli indagati, oltre che gestire una propria fiorente rete di spaccio al dettaglio nella rispettiva zona di residenza, erano accusati di aver costituito un ulteriore canale di fornitura ad altri spacciatori dell’hinterland tirrenico della provincia peloritana, con lo stupefacente proveniente interamente dalla Calabria dove i vertici del sodalizio sgominato potevano contare su stabili e consolidati rapporti “commerciali” con persone ritenute vicine ai clan della provincia di Vibo Valentia e di Rosarno. In particolare, l’attività investigativa nel suo sviluppo aveva portato all’arresto in flagranza di due corrieri e al sequestro di considerevoli quantitativi di stupefacente.

 

Questa la sentenza

Assoluzione per Dicosta Antonio, 27 anni, di Santa Domenica di Ricadi (disposta l’immediata liberazione, difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio); 3 anni e 7 mesi per Mazzone Giuseppe, 50 anni, di San Calogero (più interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, divieto di espatrio e ritiro della patente di guida per due anni, difeso dall'avvocato Vecchio. Il pm aveva chiesto 10 anni); 5 anni e 10 mesi Brigandì Alessandro, 20 anni, di San Ferdinando (difeso dall'avvocato Gaetano Cirella. Il pm aveva chiesto 8 anni); 7 anni ed un mese di reclusione per il carabiniere Brigandì Paolo, 45 anni, nato Scherzingen (Svizzera), residente a Falcone (difeso dall'avvocato Gaetano Cirella). Il pm aveva chiesto 12 anni e 8 mesi); 2 anni per Fiducia Luigi, 43 anni, di San Calogero (difeso dall'avvocato Giuseppe Varone. Il pm aveva chiesto 8 anni); 2 anni La Torre Giancarlo, 57 anni, di San Ferdinando (avvocato Francesco Schimio. Il pm aveva chiesto 6 anni e 8 mesi).