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Anche “insospettabili”, commercianti e professionisti” tra le persone coinvolte nell’operazione denominata “Gerry” che ha portato a smantellare un’organizzazione criminale dedita al traffico di droga e all’esecuzione di 18 fermi (LEGGI QUI I NOMI).
Tra questi anche un medico pediatra, Pietro Buonaventura Zavettieri, di 55 anni, nato a Melito Porto Salvo e dimorante a Messina, dove gli è stato notificato il provvedimento della Procura distrettuale di Reggio Calabria. L'uomo, che esercita la professione a Locri, è accusato di avere tentato l'importazione di droga. In particolare, secondo l'accusa, avrebbe mantenuto personalmente i contatti con coloro che erano stati individuati come venditori ed intermediari, avrebbe anche ospitato dei soggetti colombiani durante la loro permanenza a Reggio Calabria, e, sempre secondo l'accusa, avrebbe effettuato ripetuti tentativi di importazione di sostanze stupefacenti dal Sudamerica e dalla Spagna.
L’inchiesta ha, così, consentito di identificare complessivamente 32 soggetti, ognuno con un ruolo ben preciso: dai finanziatori ai mediatori, a coloro che avevano il compito di ospitare gli emissari dei narcos colombiani, più volte giunti nel nostro Paese. Organizzazioni che curano le importazioni in ogni dettaglio, riducendo al minimo le comunicazioni e scegliendo accuratamente ove far giungere la cocaina. Non è un caso, difatti, che i narcotrafficanti abbiano deciso di far arrivare la parte più sostanziosa dei carichi di droga al porto di Livorno, potendo lì godere dell’appoggio, in particolare, di un soggetto di origini calabresi, emigrato in quella zona da anni, il quale è riuscito a costruire una vera e propria squadra di lavoro in grado di agire indisturbata nel porto, aprire i containers, estrarre il prezioso carico e portarlo lontano da “occhi indiscreti”.