Mario Occhiuto, senatore di Forza Italia, Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vice segretario di Forza Italia, e Lucio Presta, manager dei vip, sono tra le persone offese dell'inchiesta che ha travolto il finanziere Pasquale Striano e il pubblico ministero antimafia Antonio Laudati. Si parla di un presunto dossieraggio scoperto dalla procura di Perugia che vede coinvolti anche tanti giornalisti.

Aumenta il numero dei calabresi finiti tra gli obiettivi delle presunte indagini abusive dell'esponente delle Fiamme Gialle. Nell'elenco figurano pure un componente della famiglia Vrenna di Crotone, il commissario liquidatore di Sorical, l'avvocato Cataldo Calabretta, in quota Lega, e "Ventura Ferroviaria" (da ricerche fatte nei sistemi). A questi si aggiunge anche la calabrese Marta Fascina, già compagna del defunto Silvio Berlusconi.

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Secondo quanto si apprende, le ricerche abusive fatte su Mario Occhiuto, ex sindaco di Cosenza, riguardano due periodi diversi. In un caso la segnalazione di operazioni sospette sarebbe emersa il 20 settembre 2021. Sul conto di Roberto Occhiuto, invece, l'accesso abusivo alla banca Dati SIVA si sarebbe verificato il 14 giugno 2021. Infine, per quanto riguarda Lucio Presta, le date presenti nelle carte dell'inchiesta sono quelle del 19 dicembre 2019 e 15 luglio 2021.

Gli altri nomi nazionali

Alla base, secondo l'accusa, ci sarebbe stata una consultazione di informazioni "compulsiva", con circa 800 accessi abusivi, compiuta tra il 2019 e il 2023 alla ricerca in particolare di eventuali segnalazioni di operazioni sospette (Sos), che ha avuto come "obiettivi" anche personaggi dello sport, come il presidente della Figc Gabriele Gravina. Le note al centro del procedimento penale sono nate all'indomani delle richieste di apertura di dossier pre-investigativi, dove il finanziere avrebbe attestato falsamente di essere in possesso di notizie di reato di un certo interesse.

Nella lunga lista compare poi il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto: nei suoi confronti sono state raccolte informazioni sui suoi dati e redditi percepiti che, secondo l'accusa, sono poi confluite in tre articoli pubblicati nell'ottobre 2022 sul Domani. A Striano, in concorso con altri, sono contestati anche i reati di falso, abuso d'ufficio e rivelazione di segreto.

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Numerosi i nomi dei politici che compaiono nella lista: da Matteo Renzi a Giulio Centemero, passando per il ministro Giuseppe Valditara, Michele Vietti, Adolfo Urso, dell'attuale presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, il sottosegretario Andrea Del Mastro, Irene Pivetti, Alessio D'Amato, Letizia Moratti, i figli di Denis Verdini, Francesca e Tommas.

Compaiono anche nomi noti legati alle inchieste del Vaticano, tra cui Raffaele Mincione e Gianluigi Torzi, così come quello di Piero Amara, l'avvocato finito al centro di diverse inchieste. Una grande quantità di accessi informatici abusivi hanno riguardato il mondo dell'economia: si va dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi a Vittorio Colao, ma nella lista compaiono anche nomi legati all'emergenza sanitaria del Covid, come quelli dell'ex commissario straordinario (il calabrese) Domenico Arcuri e di Francesco Vaia.