La circostanza emerge dalla coincidenza di fatture e mandati di pagamenti ricostruiti dalla Guardia di Finanza e contestati dalla Procura della Corte dei Conti che oggi ipotizza un danno erariale di 17 milioni e mezzo
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Spuntano altri pagamenti non dovuti nelle maglie dei rapporti tra l'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e il Sant'Anna Hospital. Il valore del versamento effettuato dall'Asp nei confronti della clinica privata per importi non dovuti ammonta ad un milione e mezzo, a certificarlo con delibera il direttore amministrativo ff, Nicola Voci, che nel provvedimento sottoscritto oggi annovera la somma tra quelle ricostruite dalla Guardia di Finanza e contestate dalla Procura della Corte dei Conti.
L'ipotesi di danno erariale
La magistratura contabile, infatti, lo scorso settembre ha recapitato agli ex vertici del Sant'Anna Hospital e ad alcuni funzionari dell'Asp un invito a dedurre ipotizzando un danno erariale di 17 milioni e mezzo, fra questi anche la somma di un milione e mezzo per «indebiti pagamenti» che la casa di cura Villa Sant'Anna avrebbe ricevuto dall'Asp. Tuttavia, la circostanza - da quanto emerge nella delibera odierna - era già nota nel 2019 quando il responsabile dell'ufficio gestione risorse economiche e finanziarie lo accertava e nel marzo di quell'anno sollecitava il Sant'Anna alla restituzione della «somma indebitamente pagata».
L'accordo transattivo
A seguito della richiesta veniva sottoscritto (nell'aprile del 2019) un accordo transattivo che avrebbe consentito all'Asp il recupero dell'importo attraverso lo scomputo da ulteriori crediti che, al contrario, il Sant'Anna vantava nei confronti dell'Asp: quasi 6 milioni e mezzo per prestazioni ospedaliere erogate nel 2002, accertato da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d'Appello nel 2017.
Giudizio di ottemperanza
Tuttavia, il contenuto dell'accordo non fu mai rispettato. La clinica privata successivamente si è infatti rivolta al Tar avviando un giudizio di ottemperanza per recuperare la totalità della somma accertata dalla sentenza della Corte d'Appello. Si è nel dicembre 2019 e il Sant'Anna «ha adito il Tribunale amministrativo per l'intero importo senza tuttavia far cenno alcuno alla accettata riduzione del credito ed alla trattenuta della somma già pagata». Si tratta, appunto, di un milione e mezzo «oggetto di doppio indebito pagamento» risalente a pagamenti effettuati dall'Asp tra il 2004 e il 2005 e successivamente ceduti alla società di factoring Opera Spv.
La coincidenza di fatture
La certezza arriva oggi dal confronto delle fatture e dei mandati di pagamenti con la ricostruzione effettuata dalla Guardia di Finanza «e ritenuta indebita anche dalla Procura della Corte dei Conti». Da qui il decurtamento delle somme effettuato in delibera che nei fatti liquida al Sant'Anna i crediti dovuti (6.433.274 euro) trattenendo però quelli in precedenza indebitamente liquidati (1.528.868) per un totale di quasi 5 milioni di euro.