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Gli avvocati Salvatore Staiano, Ugo Celestino, Sergio Rotundo, Sergio Calabrese, Gianfranco Giunta, Massimo Lafranca, Raffaele Brescia ed i consulenti Dott. Claudio Schiavone e Giuseppe Bilotti, esprimono soddisfazione per il provvedimento emesso dalla Seconda Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione nell’udienza camerale di ieri che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro avverso il provvedimento adottato dalla Corte d’Appello di Catanzaro di revoca della confisca disposta in primo grado dal Tribunale di Cosenza.
Accolte dunque pienamente le tesi sostenute dalla difesa, a conferma del provvedimento assunto dalla Corte d’Appello di Catanzaro nel luglio dello scorso anno, che aveva escluso la pericolosità sociale di Pietro Citrigno, scongiurando al tempo stesso ogni dubbio sulla legittima provenienza e formazione del patrimonio di cui sono titolari i figli del Citrigno.
Il provvedimento pone così fine ad una vicenda giudiziaria durata circa diciotto mesi, durante i quali il patrimonio di cui sono titolari i figli di Pietro Citrigno era stato sottoposto alla misura reale del sequestro di prevenzione ed alla successiva confisca.