È stata completamente aperta al traffico l’importante arteria che collega la strada dei Due Mari con il quartiere marinaro. Il progetto ha visto la luce dopo molto tempo. I lavori, iniziati nel 2003, hanno subito un iter abbastanza travagliato. Oltre a problemi di contenzioso, espropriativi e tecnici di ogni tipo, anche un tragico incidente sul lavoro in cui ha perso la vita un giovane operaio.

 

Il nuovo tratto, a doppia carreggiata, è lungo quasi 4 chilometri e si sviluppa come prolungamento della statale 280, dall’area Pip del quartiere Germaneto fino al quadrivio Nalini da cui si accede al quartiere marinaro di Catanzaro,  e dove, a breve, sarà realizzata una rotatoria. Il presidente Sergio Abramo, affiancato dai consiglieri provinciali e dal dirigente del settore viabilità Floriano Siniscalco, ha simbolicamente rimosso i cartelli stradali che impedivano il transito veicolare per salutare i primi attraversamenti. «L’importanza di questa arteria – commenta Abramo - la si comprende appieno se si considera che consente, in pochi minuti, di raggiungere Catanzaro Lido dal centro storico e viceversa. Si tratta di un’importante opera che collega idealmente il Tirreno con l’area direzionale di Germaneto e con Catanzaro Lido, contribuendo fortemente all'idea di integrazione fra Lamezia e Catanzaro». 

 

 

Opere realizzate

Tra le infrastrutture più importanti sono stati realizzati cinque viadotti di lunghezza di 540 m, 420 m, 150 m, 90 m, 60 m, tutti con campate ad interesse di 30 metri che hanno tutti gli impalcati continui, con giunti solo in prossimità delle spalle, che consentono di avere un tracciato più sicuro e meno soggetto ad interventi di manutenzione, con inevitabili risvolti per l’interruzione del servizio. Prediposte anche tre gallerie: una sull’asse principale lunga 128m e larga 24m con altezza 6.85m e due sulle complanari rispettivamente lunghe 60m e 23.75m aventi altezza 6.85m e 5.85m. Le funzioni di Rup, responsabile del procedimento sono state svolte dal dirigente del settore Viabilità e trasporti, Floriano Siniscalco (succeduto ad altri responsabili che si sono avuti nel tempo quali Rino Amato e Francesco Augruso), mentre la direzione dei lavori è stata affidata agli ingegneri interni all’Ente, Eugenio Costanzo e Francesco Marvaso.