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"Questa operazione rappresenta il forte potere sul territorio di Cosenza della cosca degli Zingari che è in sinergia con il clan Rango". Lo ha dichiarato il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, durante la conferenza stampa che ha spiegato i particolari dell'operazione, denominata "Doomsday" e che oggi ha portato al fermo di tredici persone considerate elementi di spicco della cosca Rango-Zingari egemoni nel cosentino. Il colonnello Giuseppe Brancati, ha spiegato il perché di “operazione Doomsday” dicendo che "in un'intercettazione alcuni dei fermati, dopo l'arresto di Rango e il ritrovamento del corpo di Luca Bruni parlavano di giorno del giudizio perché era arrivata la resa dei conti. Da qui il nome dell'operazione perché in inglese "dooms e day" significa proprio giorno del giudizio".
Gli inquirenti hanno poi chiarito che è stato Antonio Intrieri a pronunciare una frase in cui si ipotizzava un attentato ai danni di una caserma dell'Arma. Intrieri è stato fermato ieri sera mentre era in giro a Cosenza su un'auto sottoposta a sequestro e insieme ad un pregiudicato. "L'attività di Intrieri - ha detto il capitano dei carabinieri Michele Borrelli è nota da tempo. le sue figlie sono le compagne di Domenico Mignolo, Danilo Bevilacqua, figlio di "Mano mozza", e di Francesco Vivacqua detto "Bughi". C'è una sintesi perfetta tra i clan e gli zingari che dominano".
"L'attività investigativa dimostra – aggiunge Lombardo – che siamo di fronte a un clan nuovo, almeno nella composizione soggettiva e che è dominante nella città dei Bruzi. Le indagini hanno consentito di venire a capo di attività estorsive durate due anni, ma anche di ricostruire alcuni attentati e a individuare nuovi soggetti vicini al clan degli Zingari. Si è arrivati a questo anche grazie alle dichiarazioni di alcuni pentiti come Ernesto Foggetti. Siamo riusciti a delineare la nuova struttura della cosca in cui ci sono persone accusate di associazione mafiosa, anzi associazione 'ndranghetistica perché è giusto definirla così. Una consorteria che monopolizza lo spaccio di sostanze stupefacenti".
A fare chiarezza sulla composizione del clan ci pensa il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto che chiarisce, una volta per tutti che "gli Abbruzzese sono di Cosenza, e alla fine degli anni 70 si trasferiscono a Cassano per occupare le case popolari”. Gli Abbruzzese o clan degli Zingari quindi non sono di Cassano ma di Cosenza. Ciò che li lega è un rapporto familiare. Le tre figlie di Intrieri sono sposate con persone affiliate al clan. Quindi chiarisce ancora il procuratore aggiunto “quello che succede a Cassano non avviene senza l'appoggio dei cosentini”.