Nove le misure cautelari. Dalle indagini coordinate dalla Dda di Catanzaro è emerso che l’organizzazione agganciava su Facebook e Instagram la manodopera. Sequestrate le case utilizzare per far soggiornare le lavoratrici
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Nelle prime ore di questa mattina, la Polizia di Stato di Crotone ha dato esecuzione, tra le province di Crotone e Catanzaro, ad un’ordinanza cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 9 soggetti, sette di nazionalità georgiana e due italiana, ritenuti di partecipare a un’associazione finalizzata al favoreggiamento all’ingresso e la permanenza sul territorio dello Stato di numerosi cittadini georgiani reclutati come manodopera da destinare a terzi in condizioni di sfruttamento personale.
L’attività di indagine è stata eseguita della Squadra Mobile di Crotone con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo affiancati in fase esecutiva, dei Reparti Prevenzione Crimine di Cosenza e Vibo Valentia.
L’indagine
Il provvedimento cautelare recepisce le risultanze di un’articolata attività d’indagine, iniziata nel luglio del 2022 che ha portato all’individuazione di una struttura organizzativa con al vertice un italiano, il quale avrebbe coordinato l’attività tramite tre donne di nazionalità georgiana che avevano il compito di agganciare, anche tramite veri e propri annunci sui più noti social network tra cui Facebook e Instagram, donne georgiane promettendo loro lavoro in Italia in cambio di un prezzo per l’intermediazione pagato direttamente dalla lavoratrice straniera al sodalizio criminale, il tutto violando la normativa in materia di immigrazione.
Le indagini hanno permesso di individuare anche gli altri soggetti, legati al sodalizio, i quali si occupavano di condurre le donne dalla Georgia in Italia, accompagnandole anche presso alcune abitazioni nei Comuni di Botricello e Cutro, cosiddette “safe house” a disposizione del sodalizio oppure direttamente presso i datori di lavoro, i quali a loro volta si servivano delle prestazioni lavorative eludendo ogni forma di contratto.
Con il provvedimento cautelare, è stato disposto, oltre alle misure personali (quattro custodie in carcere e cinque arresti domiciliari) anche il sequestro preventivo di quattro immobili, siti nei Comuni di Botricello e Cutro, utilizzati dall’associazione criminale come base logistica ove far soggiornare le donne provenienti dall’esterno in attesa della collocazione a lavoro.
Contemporaneamente agli arresti in Italia, anche all’estero, con la partecipazione del personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, Divisione Interpol, sono in corso le ricerche di tre degli indagati destinatari di misura cautelare e individuati fuori dai confini nazionali.