Il giovane è deceduto per via di un'emorragia cerebrale. La famiglia ha denunciato i buttafuori del locale ritenendoli i responsabili del pestaggio ai danni del giovane. Dito puntato anche contro i sanitari dell'ospedale lombardo che l'hanno visitato e dimesso
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Sono stati donati gli organi di Omar Bassi, il 23enne morto mentre era in vacanza a Reggio Calabria dopo un malore. La sera del 20 luglio era stato vittima di un pestaggio alla discoteca Dolcebeach di Origgio, nel Varesotto. Dopo essersi rivolto in ospedale ed essere stato dimesso con una prognosi di tre giorni, la partenza alla volta della Calabria dove poi è morto per via di un'emorragia cerebrale. Essendo un donatore di organi, questi ultimi sono stati prelevati e ora saranno utili a salvare altre vite.
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La famiglia ha denunciato i sanitari dell'ospedale lombardo e i buttafuori del locale, ritenuti i responsabili del pestaggio. Con un video diffuso sui social, la cugina di Omar ricostruisce la rissa in discoteca e chiede giustizia. Secondo il suo racconto, il 23enne sarebbe intervenuto per difendere il fratello minore Thomas, «picchiato da alcuni buttafuori con calci e pugni in testa e ai fianchi». La ragazza ha ricordato che la sera stessa «il papà di Omar ci ha portati al pronto soccorso del Sacco dove c'era tanta attesa e siamo andati via, due giorni dopo però Omar sentiva mal di testa e nausea, allora la mamma l'ha portato all'ospedale di Garbagnate, dove gli hanno fatto la Tac e non è emerso nulla, lo hanno mandato a casa e gli hanno detto di ripresentarsi se aveva mal di testa e nausea, ma Omar stava bene e il 2 sono partiti» per la Calabria.
Poi il 5 mattina, mentre era sotto la doccia, il 23enne «si è accasciato a terra e non si è più ripreso, è stato intubato sul posto e portato all'ospedale del paesino dov'erano, che purtroppo non era attrezzato, quindi è stato portato in elisoccorso a Reggio Calabria dove gli hanno fatto una tac con contrasto da cui è risultato che il cervello era pieno di sangue. Poche ore dopo, il 5 agosto, il cuore di Omar ha smesso di battere». Il ragazzo, originario di Bollate, era un donatore di organi, che sono stati donati. «Questo dolore - sottolinea Michelle - per la mia famiglia è straziante, ciò che chiediamo è giustizia, che venga fuori la verità, che sia accertato ciò che è successo e che i colpevoli paghino per questo».
Intanto si svolgerà oggi a Reggio Calabria l'autopsia sul corpo di Omar Bassi. Lo riferisce all'Agi l'avvocato Giuseppe Capobianco, precisando di non avere ancora incontrato i genitori del giovane, che vivono a Bollate, nel Milanese. I funerali si terranno invece lunedì 12 agosto alle 11, nella chiesa parrocchiale Sant'Antonio da Padova di Bollate (Milano).