«Oggi le mafie sono tornate molto forti ma a fare la differenza nel Paese è l’indifferenza, la percezione di questo problema è andata sempre più verso il basso tanto che oggi si è passati dal crimine organizzato mafioso al crimine normalizzato, è diventato uno dei tanti problemi, come la droga, che però è uno dei pilastri principali delle mafie». È il pensiero di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, intervenuto a Milano per un convegno a Palazzo Marino, sede del Comune, con rappresentanti degli atenei milanesi.

«Bisogna dirci con chiarezza che le mafie sono presenti in tutto il Paese e sono andate anche oltre confine – ha proseguito -, può accadere che riprendano con la violenza se nel loro percorso trovano ostacoli, non dobbiamo dimenticare il grande lavoro fatto e il sacrificio di tanti ma non dobbiamo dimenticare neanche che le mafie si rigenerano, quindi siamo chiamati anche noi cittadini a essere responsabili».

All’evento "L’università dei cuori caldi, contro le mafie e l'indifferenza, percorsi di studio e formazione per crescere nell'impegno e nella solidarietà", hanno partecipato la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, ed esponenti dell’associazione Libera e delle università cittadine, Statale, Bicocca, Bocconi, Cattolica, Politecnico, Nuova Accademia delle Belle Arti, Istituto Europeo di Design, Iulm.

«La cultura apre le porte del domani, rende più ricco l’oggi, fa crescere la nostra corresponsabilità – ha commentato infine Ciotti - Trovarci qui con tutte le università presenti, vive, è molto importante. Non c’è un altro territorio, nel Paese, in cui tutte le università hanno firmato negli anni, in un crescendo, un patto di collaborazione per formare le coscienze e le nuove professioni anche a una dimensione di conoscenza etica».