VIDEO | C'è un'ordinanza che l'associazione degli avvocati matrimonialisti giudica innovativa: il giudice ha stabilito un calendario che stabilisce tempi settimanale paritari
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Anche al tribunale di Palmi c’è una prima ordinanza che stabilisce il rispetto della bigenitorialità nei casi di affido di un figlio minore nelle cause di separazione. L’ha emessa il giudice Anna Maria Nesci, chiamata a pronunciarsi in un procedimento che riguarda una coppia della Piana – con il destino di un undicenne da stabilire – e gli avvocati della sezione palmese dell’Associazione italiana matrimonialisti (Ami) la definiscono «innovativa».
Dal 2006, anno del varo della legge sull’affido condiviso, secondo i legali si è formata una direzione giurisprudenziale contraria. «Stabilendo che vi sia distinzione tra un genitore cosiddetto locatario e genitore ludico – argomenta Domenico Calopresti – si è creato uno squilibrio che, invece, questa ordinanza rimuove». In effetti vi sono già tribunali calabresi che hanno emesso sentenze che l’Ami giudica rispettose delle pari opportunità tra marito e moglie, e citano l’esempio dei giudici di Catanzaro, ma ciò che «mancava a Palmi – ritiene l’avvocato Giusy Gagliostro – era la fissazione con precisione di tempi equiparati, per rispettare il diritto del minore a vivere con entrambi i genitori, senza vedere nel padre solo colui che lo va ad accompagnare nelle sue attività di volta in volta, oppure colui il quale paga solo le rette per la palestra o altre spese».
In effetti, il giudice – che ancora non ha definito completamente la causa che sta trattando – ha stabilito che l’eventuale mancato rispetto del criterio della bigenitorialità deve essere motivato con dovizie di particolari, e che in caso contrario va considerato prioritariamente il criterio dell’uguaglianza. «Da qui discende – aggiunge Gagliostro – che il giudice ha stabilito che da lunedì a mercoledì il bambino sta in maniera continuata e stabile col padre anche pernottando». L’atto, secondo l’Ami, va nella direzione che «l’associazione – conclude Calopresti - aveva indicato anche durante un recente convegno che ha avuto al centro le linee guida di un tribunale che in questo è stato all’avanguardia, ovvero Brindisi».