La sentenza di primo grado sull’inchiesta “Malarintha”, che aveva acceso i riflettori della procura di Cosenza sulla presunta mala gestione del Comune di Rende, è ora definitiva per tutti gli imputati assolti o prosciolti. Il motivo? L’ufficio di procura ha scelto di non presentare appello, rendendo così definitive le decisioni del giudice per l’udienza preliminare, Letizia Benigno.

Restano in piedi soltanto le posizioni degli imputati che erano stati rinviati a giudizio e che, dunque, affronteranno l’istruttoria dibattimentale.

L’inchiesta, avviata a partire da un presunto illecito nel taglio di alberi lungo il fiume Surdo, si era poi estesa a ipotesi di reato più gravi, come corruzione e turbativa d’asta. Al centro, una presunta alterazione del corretto funzionamento amministrativo attraverso affidamenti diretti e gare sospette. Ma per molti degli indagati, le tesi difensive hanno retto.

Tra le posizioni più emblematiche c’è quella dell’ex sindaco di Rende, Marcello Manna, coinvolto nella parte dell’indagine relativa alla gestione del centro diurno “Il Melograno”. Anche in questo caso, le contestazioni si sono progressivamente sgretolate: prima con la decisione del Tribunale del Riesame di Catanzaro, poi con la conferma della Cassazione, che ha annullato l’accusa nei confronti della dirigente comunale Roberta Vercillo.

La scelta della procura di non impugnare le assoluzioni e i proscioglimenti è un punto di svolta nel procedimento, che si restringe ora solo alle posizioni rimaste in piedi. Si attende l’avvio dell’istruttoria per i rinviati a giudizio, su cui si concentrerà il prosieguo dell’inchiesta.

Inchiesta Malarintha, le assoluzioni definitive

Maria Vittoria Campesi (difesi dagli avvocati Ornella Nucci e Pierfrancesco Fazzolari)

Maria Brunella Patitucci (difeso dall’avvocato Gabriella Marini Serra)

Sandro Campesi (difesi dagli avvocati Ornella Nucci e Pierfrancesco Fazzolari)

Annunziata Maria Rita Cristaudo (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)

Marcello Manna (difeso dall'avvocato Nicola Carratelli)

Inchiesta Malarintha, i proscioglimenti definitivi

Massimino Aceto (capi 4 e 42)

Angelo Alò (difeso dagli avvocati Pierluigi Pugliese e Antonio Convertini)

Rita Arena (difeso dall’avvocato Franco Locco)

Pietro Arì (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)

Anna Maria Artese (difeso dall’avvocato Giorgio Misasi)

Danilo Borrelli (difeso dall’avvocato Vincenzo Adamo)

Franco Borrelli (difeso dall’avvocato Vincenzo Adamo)

Giuseppe Cavallo (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)

Antonio Castiglione (difeso dall’avvocato Michele Franzese)

Vincenzo Costantino (difeso dall’avvocato Giuseppe Lanzino)

Cesare Florio (capo 4) (difeso dall’avvocato Alessio Luchetta)

Francesco Garritano (difeso dagli avvocati Angelo Di Novi e Giuseppe Rusconi)

Francesco Greco (difeso dall’avvocato Francesco Chiaia)

Giovanni Mazzuca (difeso dall’avvocato Fabio Bonofiglio)

Francesco Minutolo (capi 4, 13, 14, 16, 16 bis, 23, 25, 26, 32, 34, 36, 63, 62 e 64)

Mariano Mirabelli (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli)

Michele Mirabelli (capo 32) (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli)

Rosaria Carmela Morrone (difeso dagli avvocati Nicola Cellini e Michele Franzese)

Aurelio Perugini (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli)

Giuseppe Rende (difeso dall’avvocato Dorothy De Cicco)

Luigi Rovella (difeso dagli avvocati Gabriele Garofalo e Franco Napolitano)

Andrea Sorrentino (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)

Roberta Vercillo (difesa dall’avvocato Luca Acciardi)

Lavinia Volpentesta (difesa dall’avvocato Stefano Nimpo)

Tecnoimpiati Cre srl

Mariano Mirabelli srl (capo 32 bis)

Inchiesta Malarintha, i rinviati a giudizio

Francesco Minutolo (difeso dagli avvocati Marco Facciolla e Francesco Muscatello)

Massimino Aceto (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Gianluca Garritano)

Roberto Beltrano (difeso dall’avvocato Francesco Chiaia)

Emilio Bruni (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)

Cesare Florio (difeso dall’avvocato Alessio Luchetta)

Gianluca Bruni (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)

Pietro De Rose (difeso dall’avvocato Stefano Cavalcanti)

Bruno Marucci (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli)

Angelo Ruffolo (difeso dall’avvocato Rosa Ippolito)

Pietro Salituro (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)

Michele Mirabelli (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli)