Scuola senza zaino si occupa di modelli formativi all’interno delle scuole, tratta gli aspetti pedagogici e didattici e cura le relazioni tra i vari attori in campo. Le adesioni in tutta Italia sono state tante, in Calabria ne risultano tre, tra queste l’istituto Erodoto di Corigliano Rossano che, nelle ultime ore, ha organizzato un convegno dal titolo Porte aperte, che ha affrontato temi focali nella questione scolastica che vanno dalla dispersione scolastica alla povertà educativa. 

Daniela Pampaloni, coordinatrice nazionale di Rete senza zaino, sottolinea come la Calabria abbia un alto tasso di dispersione scolastica: «Le scuole faticano, non solo in Calabria, a innovarsi. Come rete abbiamo deciso di valorizzare le nostre scuole in Calabria, in particolare in quegli istituti in cui il personale docente ha sapientemente deciso di  mettersi in discussione garantendo maggiore qualità dell’offerta formativa».

Alcune criticità sono più presenti in Calabria, precisa Maria Paola Pietropaolo, referente regionale di Rete scuola senza zaino: «La nostra regione ha una morfologia non facile, il tutto aggravato dal fatto che la Rete non è dotata di politiche di marketing. Se le scuole ci chiamano, noi interveniamo. Inoltre, si sente l’assenza di una struttura istituzionale che possa supportarci». L’assessore alla cultura del Comune di Corigliano Rossano Alessia Alboresi ha parlato di osmosi tra l’agire amministrativo, la scuola e il territorio.

Nel corso del convegno, diversi sono stati i collegamenti web con esponenti del ministero e della Regione, ed è avvenuta la trasmissione video di alcune esperienze all'interno delle scuole, nonché una proiezione del messaggio di Marco Orsi, ideatore della Scuola senza zaino. Fondamentale la formazione dei docenti dalla quale dipende la qualità dell'apprendimento dello studente. Tiziana Iaquinta dell’Università di Catanzaro ha posto come elemento centrale la formazione dei docenti soprattutto in una fase difficile di crisi, ai vari livelli.

Preoccupante è l’analisi di Carla Sorgiovanni dell’associazione Save the children Italia (organizzazione non governativa) che si è soffermata su alcuni dati, risultanti da specifiche indagini a partire dai tassi di dispersione scolastica molto alti. «Siamo fanalino di coda anche in Europa, mentre in Italia le varie regioni di diversificano con livelli significativi soprattutto nelle regioni del Sud dove il dato è in crescita».

Per il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Casale del Manco Andrea Costipoti, «Scuola senza zaino richiede grande attenzione e un costante monitoraggio. Occorre un forte impegno da parte del personale docente perché è la categoria che costruisce gli strumenti didattici».  

Il percorso della scuola vede il coinvolgimento diretto anche dei genitori degli alunni, fondamentale per i cittadini del domani. Per la dirigente dell’Istituto comprensivo Erodoto di Corigliano Rossano Susanna Capalbo, “Senza zaino” è un «modello contaminante che accoglie una visione di scuola di comunità educante di un territorio, funzionale a un’idea di città».