Sono 43 le discariche calabresi abusive finite nel mirino della Corte di Giustizia Europea. Lo rivela il parlamentare pentastellato Paolo Parentela secondo cui la condanna sarebbe arrivata già sei mesi fa con una maxi multa da 40 milioni di euro per l’Italia. Secondo Parentela, nonostante i proclami del governo, la lista delle discariche abusive oggetto della sentenza della Corte, non sarebbe mai stata resa ufficiale tanto che i cinque stelle si sarebbero dovuti rivolgere alla Commissione Europea per sapere quali fossero i 198 siti in questione.
La Calabria con le sue 43 discariche è seconda solo alla Campania per numero di siti abusivi e contenenti rifiuti pericolosi. Tra questi spiccano quello di Maida in località Vraso, quello di Gizzeria in località Pietra Murata – Perrotta, Pizzo – la Marinella, Joppolo - Colantoni.
All'indomani della sentenza il movimento sollecitò i vari assessorati regionali responsabili e il ministero a intervenire tempestivamente, minacciando, in caso contrario, di depositare un esposto alla Corte dei Conti per l'imputazione del danno erariale corrispondente all'ulteriore sanzione agli amministratori.
Ora i Cinque Stelle attendono di conoscere lo stato di attuazione della sentenza per depositare un esposto che seguirà a quello già depositato a dicembre 2014 .