Tiene le mani strette in quelle del figlio, papà Cosimo Romeo. Ci racconta la sua storia, fatta di battaglie per i diritti negati, simile a quella di numerose famiglie calabresi alle prese con la piaga della malattia. Battaglie per assicurare il diritto allo studio di Nicola, affetto da grave disabilità, iscritto al terzo anno del Liceo artistico di Locri. Iscritto ma non frequentante, come spiegato ai microfoni de “I fatti in diretta”, trasmissione targata LaC Tv, condotta da Pietro Comito. Davanti scuola, ad incontrare papà Cosimo, ex agente di Polizia, il giornalista Agostino Pantano accompagnato dall’operatore Franco Donato.

 

Diritti negati per molti disabili

Per gli studenti, infatti, è un normalissimo giorno di inizio autunno. Per Nicola, solo un momento “mancato”, ore in più trascorse lontano dai banchi di scuola: «Ad oggi – spiega papà Cosimo – il liceo non ha attivato tutte le condizioni necessarie ai bisogni di Nicola in quanto non autonomo. Non hanno istituito – aggiunge - l’assistente per l’autonomia e la comunicazione, una figura adeguata per l’igiene e il trasporto scolastico, che rimane una chimera». Le responsabilità, secondo le parole del genitore, sono addebitabili quanto al mondo scuola, quanto alla città Metropolitana di Reggio Calabria: «Generalmente – continua – dopo qualche mese le istituzioni si svegliano. Si mobilitano dopo le proteste, denunce e i clamori mediatici. Quando si attivano lo fanno dopo mesi».

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Impossibile, in sintesi, creare un sistema di assistenza stabile: «Denuncio perché non può essere sempre Nicola a pagare gli sbagli degli altri». Alla “forzata esclusione” dalla scuola, si aggiunge un’altra paradossale questione, ovvero la mancata erogazione della pensione di invalidità civile. Un credito che, seppur esiguo, spetta al ragazzo in quanto invalido permanente.