Nuova denuncia pubblica a favore del catanzarese Domenico Rocca, non autosufficiente e affetto da una malattia degenerativa. Da qualche anno non riceve più alcun aiuto: «Non è un optional, significa non avere nessuno che ti prepara da mangiare o che ti porta a letto»
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Una rete di solidarietà che si configura come gesto estremo e al contempo come la definitiva sconfitta dello stato di diritto e di ogni forma di welfare. È la società che resiste e mantiene ferma la posizione dinnanzi ad istituzioni che arretrano e diventano latitanti, quella che ha preso forma nel comitato "Amici di Mimmo".
L'assistenza negata
Domenico Rocca, affetto da disabilità grave e non autosufficiente, da solo ha dovuto far fronte alla sua malattia, accumulando anche ingenti debiti per potersi pagare una assistenza che, al contrario, dovrebbe essergli garantita. «Non è un optional. Vuol dire non avere nessuno che ti mette a letto, che ti prepara da mangiare o che ti aiuta a prendere un bicchiere d'acqua. Vuol dire fare la pipì quando c'è qualcuno e non quando ti scappa», esemplifica con una immagine chiara e pragmatica Nunzia Coppedé presidente della Fish Calabria, questa mattina al fianco del comitato nato per avviare una raccolta fondi in favore di Domenico Rocca.
La denuncia inascoltata
La sua denuncia era stata raccolta la primavera scorsa da LaC News 24 ma rimasta inascoltata: «La situazione è diventata più drammatica dell'anno scorso perché da parte delle istituzioni non c'è stata nessuna risposta; né per me, né per le centinaia di disabili» spiega Domenico Rocca. Affetto da distrofia muscolare spinale fin dalla nascita, negli ultimi anni ha continuato a sovvenzionarsi autonomamente l'assistenza contraendo ingenti debiti.
Bandi e avvisi
«A dire il vero, io ho pure partecipato ad un bando dell'Asp, su 500 presenze e 180mila euro circa finanziabili, io mi sono posizionato 380esimo. Quindi, non sono riuscito ad ottenere i 7mila euro che avrebbero dovuto dare per l'assistenza ai disabili gravissimi e non autosufficienti. Adesso ho partecipato ad un altro bando che ha predisposto il Comune di Catanzaro, sono 40mila euro le risorse finanziabili. Se riuscissi a classificarmi mi darebbero un'ora di assistenza al giorno per sei giorni. Non aggiungo altro».
Soldi non spesi
Domenico Rocca necessita, infatti, di una assistenza continua per svolgere qualsiasi attività quotidiana. «Voglio aggiungere però che ancora stanno spendendo i soldi relativi all'annualità 2019, non hanno destinato i fondi per il bando "Vita indipendente" del 2021. Dico questi numeri per fare capire che i soldi in qualche modo arrivano alla Regione Calabria. Ci sono e non sono spesi e le persone nel frattempo sono abbandonate a sé stesse, io sono una di queste».
La brutta fine che ci attende
«Chi non ha la fortuna come me di denunciare pubblicamente o di avere amici che mi sostengono, deve semplicemente aspettare la brutta fine che ci attende», sottolinea Rocca con rammarico. «La costituzione di questo comitato si è resa indispensabile» aggiunge Ivana Bevacqua, presidente del comitato. «Una estrema ratio per dare a Mimmo la possibilità di continuare una vita dignitosa, nella sua casa. Ormai è alle strette, dopo aver aspettato in questi ultimi tre anni di poter accedere ad un bando o di avere il finanziamento del suo progetto "Abitare in autonomia". Non avendo avuto nessuna risposta, non ha altre soluzioni se non cessare una vita da cittadino, o lasciarsi morire o addirittura andare in una rsa, una soluzione per lui inaccettabile».
La solidarietà
«Gli amici spinti dal desiderio di dare la propria solidarietà hanno costituito questo comitato. Un gesto estremo perché non fa piacere a nessuno avviare una raccolta fondi pubblica per dare corpo ad un diritto fondamentale, che è quello di vivere una vita dignitosa, nella propria casa».