L’ex presidente della Regione rimarca la durezza dello scontro sul Decreto Calabria e il commissariamento della Sanità che l'opponeva al Governo quando era in carica: «Una iattura per i calabresi»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Ha dovuto aspettare un bel po’ seduto sulla riva del fiume, ma alla fine il cadavere del suo nemico gli è passato davanti. L’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, interviene sulle dimissioni del commissario alla sanità, Saverio Cotticelli, togliendosi qualche macigno dalle scarpe, e rimarcando i toni dello scontro che quando era in carica mesi lo hanno opposto al governo nazionale.
«Durante questi mesi mi sono imposto il silenzio – scrive Oliverio in una nota -. Anche di fronte ad evidenti e strumentali alterazioni della verità e dei fatti ho volutamente taciuto. La gravità della situazione mi induce ad intervenire. Come è noto in questi anni ho condotto una ostinata battaglia contro la piaga del commissariamento della Sanità. L’ho fatto contro tutti i Governi nazionali, anche contro quelli del mio stesso partito e schieramento, che dal 2010 hanno mantenuto la Sanità calabrese in condizioni da Terzo Mondo. L’ho fatto opponendomi con tutte le mie energie al cosiddetto “Decreto Calabria” che il Governo Lega/Cinque Stelle approvava in una seduta straordinaria, convocata in pompa magna a Reggio Calabria e che in realtà altro non era, così come è risultato, l’ultimo colpo mortale al già provato sistema sanitario calabrese».
L’ex governatore rimarca che il suo scopo era «tutelare il diritto alla salute dei calabresi e liberare la Calabria dalla condizione coloniale della disastrosa gestione di commissari mandati da Roma».
«Ho combattuto contro un muro di forze e di interessi consolidati che prosperano sulla pelle dei calabresi – continua -. La drammatica esperienza di questi mesi con il Covid ha ancor più evidenziato ciò che prima veniva sottovalutato e distorto in modo strumentale ed interessato. A distanza di otto mesi dalla prima ondata, è grave che non siano state utilizzate le risorse (86 mln di euro) destinate all’emergenza in Calabria per potenziare i servizi di terapia intensiva ed i servizi sanitari sui territori per far fronte alla nuova ondata di pandemia prevista ed annunciata dagli esperti con sufficiente anticipo. È anche questa la ragione che il Governo ha addotto per dichiarare la Calabria “Zona Rossa” con gravi implicazioni per l’economia e per le attività produttive della regione».
Infine, dopo aver sottolineato lo sforzo del personale sanitario, «a cui vanno il nostro pensiero e la nostra gratitudine», Oliverio chiede di «potenziare subito le strutture ospedaliere e sanitarie per far fronte ad una emergenza inedita che mette a rischio la vita delle persone e l’economia della Calabria».