Appena dieci giorni dopo il vasto incendio di origine dolosa che la notte del 29 luglio scorso ha devastato il primo piano dello stabile, gli imprenditori praiesi Giorgio e Stefano De Rosa avevano riaperto il supermercato al pian terreno in tempi record per ridare lavoro ai circa 45 dipendenti. Vigili del fuoco e ingegneri hanno lavorato notte e giorno per effettuare tutti i controlli e produrre la documentazione che attestasse lo stato di agibilità. Ma due giorni fa, all'inizio del week-end più più affollato dell'anno nella Riviera dei Cedri, i De Rosa sono stati costretti ad abbassare di nuovo le serrande, subendo danni forse ancora più gravi di quelli provocati dal gesto vile messo a segno da malviventi che a distanza di due settimane, pur avendo agito a volto scoperto, non hanno ancora una identità.

Il ruolo del sindaco

Dopo numerosi annunci, il supermercato ha riaperto la mattina dell'8 agosto e per 36 ore fila tutto liscio come l'olio. Venerdì pomeriggio, invece, le consuete attività vengono interrotte dopo l'arrivo degli agenti della polizia locale, i quali rendono noto che l'ordinanza di chiusura emessa dal sindaco dopo l'incendio, è ancora valida perché non è stata ritirata, nonostante una fitta documentazione contenente le autorizzazioni per la riapertura. Il primo cittadino Antonio Praticò contesta che tale documentazione, stilata dagli esperti, non risulti negli uffici del Servizio Tecnico Regionale, ex Genio civile. Di qui, la decisione di bloccare le attività.

La polemica

Al di là della effettiva competenza dell'ufficio a cui si fa riferimento, e di cui si sta discutendo in queste ore, molti cittadini hanno visto nel comportamento del quattro volte sindaco di Praia a Mare una sorta di mala fede. Perché aspettare la riapertura del negozio, ampiamente annunciata, per impedire il prosieguo delle attività? Perché farlo 36 ore più tardi, e in pieno giorno, quando titolari hanno già prenotato tonnellate di merci da esporre in negozio? Sarà stato un modo, ha azzardato qualcuno, per interrompere la copertura finanziaria di una eventuale polizza assicurativa strettamente legata all'episodio dell'incendio e di fatto svanita con la riapertura?

I rischi

Secondo il parere di alcuni tecnici, per portare a termine il nuovo iter burocratico occorreranno dei giorni, forse delle settimane. Nel frattempo il mese più proficuo e affollato dell'anno sarà passato, molti prodotti andranno in scadenza e le perdite potrebbero diventare tali da non consentire più il prosieguo delle attività, o, nel migliore dei casi, di generare un esubero del personale. Per i lavoratori queste sono ore drammatiche e un'intera comunità si chiede perché non si sia agito diversamente.

La protesta sui social

A Praia a Mare la famiglia De Rosa è molto conosciuta, perché da decenni è attiva nel mondo dell'imprenditoria e nel settore del sociale. Le varie attività danno lavoro a numerose persone del posto, salvando, di fatto, un'economia locale messa in ginocchio da scelte scellerate e da una politica incapace di difendere il proprio territorio. Fino all'inizio degli anni 2000, la cittadina vantava il reddito pro-capite più alto dell'intera provincia di Cosenza. Poi, è cominciato un lungo ed inesorabile declino che ha visto chiudere, in successione, decine di negozi, uffici, fabbriche e persino l'ospedale, oggetto tra l'altro di vergognosa speculazione. In questo scenario, Giorgio e Stefano De Rosa rappresentano uno straordinario esempio di imprenditoria virtuosa e per questo sui social, nelle ultime ore, sono molti gli utenti schierati a loro favore e che hanno esternato molte perplessità sulla vicenda.