Nemmeno 239 milioni di euro sono stati sufficienti alla Calabria per lasciarsi alle spalle le 127 procedure di infrazione che la Comunità Europea ha aperto nei confronti di altrettanti comuni. Il megaprogetto che avrebbe consentito alle amministrazioni comunali di dismettere la maglia nera era stato tenuto a battesimo dall'allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in riva allo stretto dove aveva sottoscritto il Patto per la Calabria che contemplava, appunto, anche 239 milioni di euro per superare le infrazioni comminate per lo scorretto smaltimento delle acque reflue.

Progettazione incompleta

A quattro anni di distanza, si scopre infatti che quelle progettazioni non consentono allo stato di superare i rilievi mossi dall'Ue: «Abbiamo riscontrato che la progettazione finanziata per uscire dalle procedure di infrazione era incompleta» spiega l'assessore all'Ambiente, Sergio De Caprio. La scoperta è emersa nel corso delle serrate interlocuzioni che il dipartimento ha avviato in questi mesi con le amministrazioni locali supportandole nella definizione dei progetti.

Nuove risorse

Così già a fine ottobre l'assessorato aveva predisposto una exit strategy inviando a Roma un programma per accedere ai fondi strutturali di Coesione e Sviluppo: «Anche realizzando quelle opere - conferma oggi Sergio De Caprio - non saremmo usciti dalle procedure di infrazione. Abbiamo quindi chiesto 67 milioni di euro per integrare la progettazione e per realizzare interventi del valore medio di 400, 500mila euro». Un altro fiume di denaro pubblico per consentire ai 127 comuni di porsi in linea con le direttive europee: «Con questi 67 milioni riusciremo già a realizzare un cambiamento importante sulla depurazione della nostra regione, in direzione dell'innalzamento della qualità del mare e per favorire il turismo».

Estate non a norma

Non di questa stagione estiva però: «Sono tutti progetti che i nostri tecnici hanno valutato realizzabili entro massimo sei mesi. Noi confidavamo di realizzarli sin da gennaio ma a causa della crisi di Governo le risorse sono state rese disponibili solo di recente». Bisognerà in ogni caso fare in fretta, i fondi dovranno essere spesi entro il 31 dicembre 2021: «Questi fondi - ha aggiunto ancora il titolare delle deleghe all'Ambiente - ci consentiranno di uscire da ogni problema legato alla depurazione».