L’impianto che depura le acque reflue fognarie di oltre 20 comuni cosentini è ancora sotto sequestro. Di fatto continua ad essere gestito dalla Geko per conto del Consorzio Valle Crati che raggruppa 17 municipi. In una nota il presidente nazionale dell’Udicon, Denis Nesci, pone l’accento sul fatto che «da due mesi gli operai non percepiscono lo stipendio ed il Comune di Cosenza (ente capofila del Consorzio) vanta ritardi di un anno nei pagamenti delle quote spettanti». Il rischio, denuncia Nesci, è «la minaccia di sospensione del servizio» che qualora «si avverasse, avrebbe ripercussioni gravissime, come la Geko stessa dichiara: ‘non permetterà di svolgere gli essenziali servizi connessi all’attività depurativa quali smaltimento dei fanghi, fornitura elettrica, acquisto reagenti chimici. Circostanza che determinerà a breve il malfunzionamento degli impianti e il mancato rispetto degli standard qualitativi previsti dalla legge con gravissimo danno ambientale’».

 

Un disagio che si ripete periodicamente e che la società supportata dai sindacati Uil Trasporti, Csa Fiadel e Snalv Confsal ha denunciato qualche giorno fa con una lettera indirizzata alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti, al prefetto di Cosenza Paola Galeone, al custode giudiziario Maximiliano Granata ed alla Regione Calabria. I lavotatori, continua Nesci «fino ad oggi hanno assicurato il regolare funzionamento dell’impianto nonostante la mancata riscossione della retribuzione per due mesi. Adesso bisogna scongiurare il rischio di uno stop del ciclo di depurazione, dei possibili licenziamenti e le conseguenti ricadute su tutto il sistema, con un occhio più che attento alla protezione ed alla salvaguardia dell’ambiente. Non è accettabile che sui lavoratori dell’azienda gestore, e sui cittadini vengano scaricate le responsabilità amministrative che riguardano i rapporti in essere tra Comuni, Provincia di Cosenza e Regione Calabria. Svolgono un servizio pubblico a tutela dell’ambiente e dei cittadini e devono essere messi nelle condizioni di farlo con la massima serenità».

 

«Chiediamo - conclude - che il problema sottoposto all’attenzione delle Istituzioni, ai vertici della Geko ed al sindaco di Cosenza, sia esaminato con la dovuta celerità e si provveda ad individuare tutte le soluzioni finanziarie possibili e necessarie per scongiurare il blocco dell’attività dell’impianto di depurazione. Ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità da parte di tutti e che la questione in essere possa essere risolta nel più breve tempo possibile».