Due indagati per la morte di Denise Galatà, la ragazza reggina morta nel comune di Laino Borgo il 30 maggio 2023 mentre faceva rafting nel Fiume Lao. Il pubblico ministero Simona Manera, dopo aver chiuso le indagini, ha formulato all'ufficio gip di Castrovillari, la richiesta di rinvio a giudizio per Giuseppe Cosenza e Giampiero Bellavita.

Morte di Denise Galatà, le contestazioni

Secondo la procura di Castrovillari, Giuseppe Cosenza, in qualità di presidente del Consiglio Direttivo "Asd Canoa Club Lao Pollino", nonostante l'ordinanza sindacale del 30 maggio 2023 che faceva divieto a tutti i cittadini di introdursi nel fiume Lao e Iannello per attività di navigazione sportive-fluviali e di rafting, non rispettava «la predetta ordinanza, consentendo la discesa nel fiume lao e cagionando, con tale condotta, la morte per annegamento della giovane Denise Galatà».

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Per quanto riguarda Giampiero Bellavita, la procura di Castrovillari, in qualità di guida del gommone occupato da Denise Galatà, ritiene che l'imputato non avesse la qualifica federale idonea per navigare lungo il fiume Lao e quindi lo stesso non avrebbe potuto eseguirne la discesa. Bellavita, tuttavia, avrebbe accompagnato «l'equipaggio di ragazze di cui faceva parte la giovane Denise, così cagionandone, con la sua condotta colposa, la morte per annegamento».

Per il pm Simona Manera, Bellavita avrebbe trascurato il fatto che le ragazze erano giovani, inesperte ed esili ma anche che, a causa dei frequenti incagliamenti del gommone e le numerose cadute (anche di Denise) «non interrompeva la navigazione e decideva di affrontare il tratto critico del Lao, così determinando l'incidente che cagionava la caduta in acqua della giovane Denise e la sua successiva morte per annegamento».

La procura di Castrovillari ha individuato anche le persone offese, ovvero i componenti del nucleo familiare della giovane vittima. L'udienza preliminare, dinanzi al gup Lelio Fabio Festa, si terrà il 3 ottobre. Cosenza è difeso dall'avvocato Assunta Gioia, mentre Bellavita è assistito dall'avvocato Riccardo Rosa.