Un cerchio che stenta a chiudersi quello intorno alle indagini sul delitto di Roberta Lanzino, la 19enne violentata e uccisa nel 1988 tra i monti di Falconara Albanese. Soltanto qualche giorno fa la notizia secondo cui per la Procura l'esame genetico di Franco Sansone, assolto la scorsa estate, dovrà essere di nuovo analizzato, in quanto l'esito negativo non convince gli inquirenti.

 

Giunti anche i risultati degli esami effettuati sul Dna di Remo e Raffaele Sansone, fratelli di Franco, esiti anche questi negativi che dicono che il codice genetico dei due imprendtoti di Cerisano isolati da un campione di terriccio trovato sotto il corpo della ragazza contenente il sangue di Roberta e il liquido seminale del killer non avrebbe a che fare con quello dell'assassino.

 

Al momento sembra essere dunque tornati ad un punto zero. Ma anche se la famiglia Sansone sembra non avere a che fare con la vicenda, altre circostanze non depongono a loro favore, come l'iniziale rifiuto di Remo e Raffaele di sottoporsi all'esame del Dna o le intercettazioni in cui Franco Sansone ciene ascoltato esprimere al fratello Remo e alla compagna preoccupazioni in merito ad alcune lettere sulla vicenda, dettagli che lasciano presagire un loro coinvolgimento o un'ipotesi di favoreggiamento verso terzi.