I vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere, se non confermati dal commissario ad acta Roberto Occhiuto, decadono entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge sulla Gazzetta ufficiale. Scatta nuovamente il blocco dei pignoramenti per Asp e ospedali
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Disco verde dall'aula di Palazzo Madama alla proroga del decreto Calabria. Il Senato ha infatti approvato questo pomeriggio (con 86 voti favorevoli, 28 contrari e 46 astensioni) il decreto legge 169 - varato lo scorso 4 novembre dal Consiglio dei Ministri - che contiene una ulteriore estensione della durata di sei mesi della legge speciale volta al risanamento della sanità calabrese. Per l'approvazione definitiva serve il passaggio alla Camere dei Deputati.
Cosa è rimasto fuori
Le misure a sostegno del servizio sanitario regionale sarebbero scadute infatti l'11 novembre scorso e con il nuovo intervento normativo si prorogano da 24 a 30 mesi gli effetti della legge speciale. Dalla proroga sono state escluse alcune disposizioni già oggetto di modifica. Ad esempio, il compenso aggiuntivo in favore dei commissari straordinari, il potere del commissario ad acta di avvalersi del corpo della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle entrate per lo svolgimento di attività dirette al contrasto delle violazioni in danno degli interessi economici e finanziari e, infine, la previsione di contributo di solidarietà pari a 60 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025.
Le novità
La norma però introduce altre novità. Dispone infatti che i commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi decadano, ove non confermati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Inoltre, per gli oneri derivanti dalla proroga, che si sostanziano in concreto nella autorizzazione all’Agenas alla proroga dei contratti di lavoro flessibile a supporto dell’attività del commissario ad acta nel limite di 25 unità, è prevista la copertura nel limite di 256.700 euro per l’anno 2022 e di 577.500 euro per il 2023, utilizzando l'avanzo di amministrazione dell'Agenas.
Il testo originario è stato modificato attraverso l’introduzione di una serie di emendamenti. In primo luogo, «si fa espressamente salva la facoltà del commissario ad acta di nominare, in ogni caso, i direttori generali degli enti del servizio sanitario regionale. Si consente, inoltre, al commissario ad acta - nell'esercizio delle proprie funzioni e per il periodo di durata della proroga - di avvalersi della collaborazione dell'Agenzia delle entrate».
Inoltre si specifica che «il personale non dirigenziale assunto dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per supportare le attività dei commissari ad acta per l’attuazione dei piani di rientro dai disavanzi sanitari regionali, il quale è assegnato fino al 31 dicembre 2024, può essere destinato a operare anche presso il dipartimento Tutela della Salute, servizi sociali e socio-sanitari della "Azienda per il Governo del servizio sanitario della regione Calabria - Azienda zero».
Scatta di nuovo il blocco dei pignoramenti
Secondo quanto riferito in una nota diffusa dal presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, è stato inserito un ulteriore emendamento che prevede il blocco di azioni esecutive e pignoramenti nei confronti delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. La Consulta aveva infatti dichiarato incostituzionale la sospensione per l’eccessiva durata della prima previsione normativa, fino a dicembre 2025. «Il Senato – scrive Occhiuto – è intervenuto con una specifica norma stabilendo che le azioni esecutive – escluse quelle riguardanti crediti da lavoro e crediti risarcitori – nei confronti delle Asp e Ao saranno sospese fino al 31 dicembre 2023».