In appena tre righe è condensato l’ennesimo intervento di proroga del decreto Calabria, contenuto nel decreto legge che oggi dovrebbe essere varato dal Consiglio dei Ministri, così come annunciato dallo stesso presidente Roberto Occhiuto. L’articolo 15 contiene infatti il testo intitolato “Servizio sanitario della Regione Calabria e Missioni Nato” e al comma 1 la modifica del precedente decreto – il 150 del 2020 - che introduceva disposizioni urgenti per il servizio sanitario calabrese.

Di sole tre righe, appunto, si compone il testo (salvo modifiche dell’ultima ora) e dispone una proroga del decreto Calabria: «All’articolo 7, comma 1 del decreto legge 10 novembre 2020 le parole “24 mesi” sono sostituite dalle seguenti “30 mesi”». Non si aggiunge altro, quindi, salvo una estensione di tutte le disposizioni contenute nel precedente decreto che andrebbe a naturale scadenza il prossimo giovedì, 10 novembre.

La modifica interviene così prorogando di ulteriori sei mesi la legge straordinaria varata appositamente per la Calabria e contenente «misure eccezionali per garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza in ambito sanitario nonché per assicurare il fondamentale diritto alla salute attraverso il raggiungimento degli obiettivi previsti nei programmi operativi».

Ulteriori sei mesi, richiesti espressamente dal presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, per chiudere una serie di operazioni ancora in itinere; prima fra tutte la ricognizione del debito pregresso accumulato dalle aziende sanitarie e ospedaliere oltre alla riforma della governance sanitaria che dovrà essere accentrata nell’ente denominato Azienda Zero, la cui nascita effettiva è prevista solo per l’inizio del prossimo anno.

Nessun riferimento alla sorte dei commissari straordinari nominati ai vertici delle nove aziende sanitarie e ospedaliere, alcuni dei quali designati dal precedente commissario ad acta Guido Longo; altri rinnovati più di recente dallo stesso presidente della Regione. Interrogato sul punto Roberto Occhiuto ha ventilato possibili avvicendamenti, sottolineando come le modifiche aprirebbero alla possibilità «di confermare questi commissari o di sostituirli».