La camera ardente al Palamilone, il palazzetto dello sport di Crotone, che accoglie le bare delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro, è stata aperta in un'atmosfera di grande commozione e cordoglio dalla preghiera interreligiosa guidata dall'iman della moschea di Cutro, Mustafa Achik, e dal vescovo di Crotone, Angelo Raffaele Panzetta. C'è già tanta gente che è arrivata da tutta la Calabria per rendere omaggio alle, per ora, 66 bare poste sul parquet della struttura. Presenti tutti i 27 sindaci del crotonese e gli amministratori locali. 

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Lo strazio del riconoscimento delle vittime

Proseguono ancora le procedure di identificazione. Con i sopravvissuti che arrivano a piccoli gruppi dal Cara. Rappresentanti delle comunità straniere delegati da parenti delle vittime hanno fatto la spola. Ognuno aveva con se foto inviate dai Paesi di provenienza e, insieme agli agenti della scientifica, guardavano su un display le immagini dei cadaveri per i raffronti. 

Su ogni bara un'impresa locale ha fatto mettere un mazzo di fiori a conferma della condivisione della tragedia da parte della comunità locale. 

1 marzo

20.07 - Elly Schlein domani a Crotone

La segretaria del Pd Elly Schlein domani sarà a Crotone, insieme a una delegazione di parlamentari dem, per rendere omaggio alle vittime del naufragio. Si recheranno al PalaMilone, dove è stata allestita la camera ardente.

19.30 - Il vescovo di Crotone: «Data funerali non stabilita»

Monsignor Angelo Raffaele Panzetta riferisce che non c'è ancora una data per le esequie: «Proprio stamattina parlavo con la prefettura e ancora non c'è una data, né indicazioni precise forse per il fatto che continuano a emergere corpi dal mare. Questo rende problematico stabilire una data, dal momento che la scientifica deve fare sempre i riconoscimenti, prelevare i campioni, così da permettere ai parenti di riconoscere i familiari».

18.15 - Mattarella domani a Crotone

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà domani a Crotone per rendere omaggio alle vittime del naufragio. Secondo quanto si è appreso, si recherà al Palasport dove sono allineate le bare.

17.40 - Ok al rientro delle salme nei Paesi d'origine

Il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, giunto in visita alla camera ardente, si è soffermato con i parenti delle vittime del naufragio di domenica. A lui è stato chiesto soprattutto di fare in modo che le salme possano essere restituite alle famiglie al più presto per essere sepolte nei Paesi di origine o nelle nazioni europee dove si trovano ora i parenti. Il magistrato ha informato che da parte della Procura della Repubblica per i cadaveri che sono stati già riconosciuti non sussistono ostacoli di natura giudiziaria. Nelle prossime ore il Centro coordinamento soccorsi aperto nella Prefettura di Crotone esaminerà le procedure per la sepoltura o il trasferimento dei cadaveri.

15.50 - Il gip convalida il fermo per due scafisti

Il gip del Tribunale di Crotone ha convalidato il fermo di due scafisti: un turco di 50 anni e un pakistano di 25 anni. Sono stati fermati nella giornata di lunedì insieme ad un giovane di 17 anni, per il quale procede il Tribunale dei minorenni di Catanzaro che ha fissato l'udienza di convalida domani.

15.40 - Tra le vittime giocatrice pakistana di hockey

Tra le vittime c’è anche Shahida Raza, giovane calciatrice e capitano della nazionale femminile di Hockey del Pakistan, che viaggiava sul barcone insieme agli altri profughi. Shahida Raza era anche una calciatrice e rappresentava il Balochistan United nel calcio femminile. Era madre di una bambina, ma a quanto pare la figlia non era con lei sull’imbarcazione. La morte della giocatrice è stata confermata dalla Pakistan Hockey Federation. Shahida aveva deciso di affrontare i rischi della traversata dalla Turchia pur di scappare via dalle persecuzioni del suo paese. 

10.56 - Il governatore della Campania De Luca: «Parole che mi hanno fatto vergognare»

«Nei giorni scorsi ho ascoltato parole che mi hanno fatto vergognare. Poco è mancato che si desse la colpa a questi disperati, come se partire per mettersi in salvo fosse una colpa». Cosi il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in merito alle polemiche seguite alla tragedia dei migranti annegati al largo delle coste calabresi domenica scorsa. «Bisogna avere la misura delle parole - ha spiegato parlando a margine di un convegno organizzato a Napoli nell' ambito delle celebrazioni vanvitelliane - ma non possiamo avere la misura dei sentimenti. Per me è stato un pugno nello stomaco vedere quelle immagini, ma soprattutto immaginare la sorte di quei bambini in una notte di paura, di grida disperate nella solitudine è qualcosa di difficile da mandare giù»

10.31 - Il presidente della Cei Card. Zuppi: «Nelle tragedie del mare trovare responsabilità e omissioni»

«Dobbiamo ripartire dal dolore e da questo deve scaturire una determinazione rinnovata capace di vedere le responsabilità e anche le omissioni che possono favorire tragedie come queste». Lo ha detto il presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, a Tv2000, ribadendo che tragedie come il naufragio di Cutro in Calabria non devono accadere «mai più»; per questo bisogna «partire da questo dolore e viverlo, perché molte volte diventa solo oggetto di altre analisi". Solo così si potranno "trovare soluzioni per un problema che è enorme».

09.59 - Salvini: «Da giornali si sinistra insulti alla Guardia Costiera»

«Non una parola contro i veri responsabili della strage (cioè i trafficanti di esseri umani), ma insulti e fango contro la Guardia Costiera e il sottoscritto. Trovo vergognoso che i giornali di sinistra scarichino le colpe sulle donne e gli uomini in divisa, oltretutto in un momento delicato di minacce anarchiche alle istituzioni. Sono abituato alle menzogne contro di me, ma non accetto infamie su chi da sempre, tra enormi sforzi e sacrifici, salva vite umane». Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini. «Aiutare chi è in difficoltà non è una scelta ma un dovere: è folle e gravemente offensivo immaginare che qualcuno abbia voluto far morire delle persone. Solidarietà ai 10.200 donne e uomini della Guardia Costiera. Ci tuteleremo nelle sedi opportune».

09.30 - Autorità civili e religiose rendono omaggio alle vittime del naufragio

La camera ardente al Palamilone, il palazzetto dello sport di Crotone, che accoglie le bare delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro, è stata aperta in un'atmosfera di grande commozione e cordoglio dalla preghiera interreligiosa guidata dall'iman della moschea di Cutro, Mustafa Achik, e dal vescovo di Crotone, Angelo Raffaele Panzetta. C'è già tanta gente che è arrivata da tutta la Calabria per rendere omaggio alle, per ora, 66 bare poste sul parquet della struttura. Presenti tutti i 27 sindaci del crotonese e gli amministratori locali. Due signore crotonesi sono state le prime ad entrare per rendere omaggio alle vittime. «Speriamo sia l'ultima - ha detto una di loro tra le lacrime - dal governo devono vedere cosa fare». «Siamo qui - ha aggiunto l'altra - perché è una tragedia immane che non può non colpirci. Siamo stati fortunati a nascere qui». Tanta è la commozione tra quelle bare, molte delle quali bianche.

08.50 - Recuperata 67esima vittima

Sale a 67 il numero delle vittime del naufragio del barcone carico di migranti nelle acque di Steccato di Cutro. Il ritrovamento è avvenuto in mattinata. L'ultimo corpo, in ordine di tempo, ad essere stato recuperato dai soccorritori che stanno operando nella zona della tragedia, è quello di una bambina.