«Una borghesia mafiosa costituita da commercialisti, avvocati e anche istituzioni, finisce per agevolare l'infiltrazione delle mafie, nell'economia e anche nella politica». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, stamani, a Pescara, a margine della cerimonia conclusiva del Premio Nazionale Paolo Borsellino.


«Ormai il pericolo non è più la mafia riconoscibile - ha aggiunto De Raho - ma quella invisibile, che con il proprio danaro compra e sembra non essere pericolosa come una volta, mentre invece lo è molto di più, perché laddove non può comprare tira fuori la propria tradizione, ovvero quel meccanismo di violenza e intimidazione, che oggi si accompagna semplicemente alle parole 'noi siamo'. Due parole che sono sufficienti per fare capire all'interlocutore di chi si tratta e a farlo ritirare, in modo che restino soltanto loro».


Il procuratore nazionale antimafia ha fatto l'esempio del traffico di cocaina: «Pensate alle tonnellate di cocaina che entrano nel nostro Paese e in Europa, un traffico governato da 'ndrangheta, mafia e camorra, che spesso operano assieme, cogestendo traffici di questo tipo. Immaginate in quanto danaro si converte il traffico e tutto questo denaro viene poi portato nella nostra economia, un'economia legale nella quale le mafie entrano con soggetti che riescono a mimetizzare, mascherare e occultare il soggetto mafioso».