Nei faldoni dell’inchiesta Doppia Curva, che ha svelato le mire dei clan di ’ndrangheta sugli affari legati al mondo ultrà di Inter e Milan, ci sono chiamate whatsapp che aprono ipotesi sulle attività della famiglia Bellocco in Germania. Interessi per la distribuzione di prodotti alimentari tutti da riscontrare: l’ipotesi emerge in una serie di intercettazioni captata nei giorni dell’arresto di Carmelo Bellocco nell’operazione Gentleman 2 della Dda di Catanzaro. Torniamo indietro fino al mese di giugno del 2023.

Per i colori dell’Inter sono momenti cruciali. La squadra di Simone Inzaghi sta per giocarsi la finale di Champions League contro il Manchester City e l’attenzione dei gruppi che governano la curva Nord è concentrata sulla necessità di rastrellare quanti più biglietti possibile. Antonio Bellocco è diventato un punto di riferimento per il sistema criminale che permea San Siro. Con modi spicci ha preso il controllo, è entrato su una linea di conflitto con i pezzi delle altre cosche calabresi che gravitano attorno al business dello stadio, si è fatto nemici tra i gruppi ultrà. Le giornate trascorrono tra chiarimenti tesissimi, summit con altri gruppi che vorrebbero una fetta della torta, incontri per organizzare lo smistamento del denaro da inviare (in parte) in Calabria.

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 L'invito a Carmelo Bellocco per la finale di Champions League

Il primo giugno, Antonio Bellocco – che morirà il 4 settembre 2024 accoltellato da Andrea Beretta – invita suo fratello ad andare a Istanbul per assistere alla finale di Champions League del 10: al biglietto e all’hotel penserà lui. In realtà, appuntano i pm della Dda di Milano, «il pagamento era stato fatto con denaro della curva Nord».

Dalla comunicazione emerge che il 4 giugno Carmelo Bellocco sarebbe, che vive in Germania, sarebbe arrivato in Svizzera con la compagna e il figlio: appuntamento a Chiasso per vedere il fratello (che, però, gli spiegherà di non poterlo raggiungere).

Totò insiste per convincere Carmelo ad assistere alla finale. Tant’è che quello chiede «devo andare?», come se la sua presenza a Istanbul fosse legata a qualcosa di più importante di una partita che proprio non gli interessa. Antonio Bellocco gli spiega «che il direttivo del tifo interista e gli altri ultrà nerazzurri volevano conoscerlo di persona». «Se devo andare per conoscerli, vado», si arrende Carmelo.   

L'arresto di Bellocco in Gentleman 2

Gli investigatori captano altre conversazioni tra i fratelli Bellocco. In una videochiamata, Carmelo è in compagnia di un uomo: dice soltanto che si tratta del suo «partner… il mio socio dei supermercati». Antonio mostra di conoscere l'impegno del fratello nel settore: dice che «dopo aver risolto i suoi ultimi impegni “lavorativi”, si sarebbe poi “dedicato a lui”». Carmelo parte da Francoforte e si dirige a Chiasso con la famiglia e un uomo di sua fiducia. Lui si ferma in Svizzera, gli altri raggiungono Antonio Bellocco nella sua casa di Pioltello.

Poche ore dopo il motivo del mancato arrivo di Carmelo Bellocco a Milano è chiaro. I pubblici ministeri evidenziano che «aveva deciso di fermarsi in territorio elvetico perché, rientrato nelle ore successive in Germania, era stato poi tratto in arresto» nell’operazione Gentleman 2.

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In queste pagine, l’inchiesta Doppia Curva si incrocia con il blitz della Dda di Catanzaro che ha acceso i fari sulle infiltrazioni della cosca Forastefano-Abbruzzese in Germania: affari e narcotraffico.

Antonio Bellocco e la compagna di Carmelo, che tornerà in libertà nell’agosto 2023, sono allarmati. La donna esprime il proprio rammarico «per il numero di affari che aveva programmato»: «Tante cose belle dovevano cominciare adesso Totò, a livello lavorativo». Preoccupata di dover gestire da sola tutte queste attività si rivolge al cognato: «Ti chiedo solo una gentilezza… di non lasciarmi per i lavori che lui ha fatto… nel senso che lui ha costruito veramente tanto».

Gli affari della famiglia Bellocco in Germania

Per la Dda di Milano queste conversazioni fanno emergere «aspetti di notevole interesse». I magistrati sottolineano «l’intraprendenza di Carmelo a mettere in piedi importanti affari e avviare veicoli societari in Germania, a Francoforte, in particolare nel settore dei supermercati», con l’aiuto di «imprenditori molto facoltosi di origine turca e asiatica».

La richiesta di misure cautelari di Doppia Curva segnala anche i rapporti di Carmelo Bellocco in Germania «con pregiudicati di origine campana e siciliana». Ed è proprio su questi rapporti che il fratello e la compagna discutono: «Ancora che va dietro a quelli.. che c… fai ancora con questi?», chiede Antonio. «Lascia stare Totò, non aprire discorsi che mi dai… veramente un dito nella piaga», risponde la donna.

Nel prosieguo del dialogo emerge «come Carmelo, e la compagna, avessero avviato (“in 5 anni”) una ditta che, stando alle parole della donna, fatturava circa 1 milione di euro l’anno». Per lei, il suo compagno si sarebbe unito «a persone sbagliate».

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Il business dei supermercati con un imprenditore turco e uno asiatico

Le intercettazioni permetterebbero, secondo i magistrati antimafia, «di dare riscontro a quanto già emerso nei giorni precedenti» su «un importante affare intrapreso da Carmelo nel settore dei supermercati con la complicità di un soggetto di origine turca, indicato come “…il socio dei supermercati”, ed appellato con il nome di “Ibu”, il quale riforniva numerosi supermercati in Germania, ed era sarebbe una persona di fiducia di Carmelo». Bellocco, dopo l’arresto di Gentleman 2, si sarebbe mosso per «trovare fornitori di prodotti alimentari italiani da presentare all’imprenditore turco, che li avrebbe poi acquistati per rivenderli nei supermercati tedeschi».

I soci di Carmelo sarebbero stati questo imprenditore turco e un «tale “Ibrahim” dell’Azerbaijan, proprietario anch’egli di 26mila supermercati».

Le conversazioni di Antonio Bellocco permettono agli inquirenti di individuare uno dei soci di Carmelo, un siciliano che gli passa i contatti di due aziende interessate a vendere i prodotti in Germania. Il passaggio successivo è una telefonata con un altro uomo di fiducia del fratello all’estero: un uomo originario di Casal di Principe già destinatario di una condanna definitiva per associazione mafiosa. L’ultima conversazione sul business supermercati confluita nell’inchiesta Doppia Curva è, ancora, tra Antonio Bellocco e l’amico campano del fratello: nella circostanza, Totò il nano informa «l’interlocutore che “è tutto pronto”, in quanto la cognata era in procinto di rientrare in Germania per incontrare l’imprenditore proprietario dei supermercati». Tutte ipotesi da riscontrare: la storia dell’interesse dei Bellocco per la grande distribuzione in Germania finisce qui, almeno nelle carte che raccontano la scalata del rampollo del clan alla tifoseria interista.