Ci sono ben 152 medici, 20 infermieri e un altro buon numero di figure sanitarie disponibili a trasferirsi in Calabria per vivere e lavorare. Un dato in assoluta controtendenza in un contesto regionale e nazionale che narra di una continua fuga di camici bianchi dai reparti ospedalieri verso l’estero e verso migliori condizioni economiche e lavorative.

Incoming sanitario

Sono complessivamente 195 – limitatamente al solo ambito sanitario - le richieste di “incoming” recentemente processate dall’articolazione provinciale di Confartigianato che appena a luglio aveva lanciato un progetto di ripopolamento dei borghi offrendo lavoro e alloggio agli italiani residenti in Argentina.

Ripopolare i borghi

L’intenzione principale era quella di promuovere una migrazione al contrario ricercando figure professionali spendibili in alcuni settori lavorativi specializzati offrendo una sistemazione abitativa e, quindi, concorrendo a fornire una immediata risposta al problema del progressivo spopolamento dei borghi e delle aree interne calabresi.

Calabresi di ritorno

Il risultato, del tutto inaspettato, è giunto attraverso una risposta massiccia da parte di italiani residenti in Argentina ma disposti a far rientro nel Belpaese e, in particolare, in Calabria. Secondo quanto riferito dal segretario provinciale di Confartigianato Imprese Catanzaro, Raffaele Mostaccioli, si tratterebbe nel 90% dei casi di persone di origini calabresi ormai residenti in Argentina da almeno tre generazioni.

Il report

Il report stilato dall’associazione conta complessivamente 1.587 richieste di trasferimento in Calabria e di impiego nei più disparati settori. Il più gettonato è senza dubbio il settore impiegatizio con 321 domande, in seconda posizione si piazza sorprendentemente il settore sanitario con ben 196 persone disposte a trasferirsi in punta allo Stivale e poi il settore ingegneristico (144), l’insegnamento (118) e ancora informatica (78), marketing (68), architettura (67).

Medici a sorpresa

Ma certamente il dato che desta maggiore sorpresa è quello relativo al comparto sanitario. In Italia in affanno reparti ospedalieri e assistenza territoriale per la carenza di medici ormai in fuga verso mete più remunerative, in Calabria c’è, invece, anche chi è disposto a tornare se ben incentivato. Se il progetto andrà in porto la regione potrebbe beneficiare dell’arrivo di nuovi professionisti a rimpolpare organici e a ripopolare i vecchi borghi.

Con la valigia in mano

Sono 195 gli operatori sanitari che hanno presentato istanza grazie al protocollo sottoscritto da Confartigianato Imprese Catanzaro con Openjobmetis, agenzia per il lavoro, Albatros e l’associazione Italo Argentinos. Nello specifico, si tratta di 152 medici, 20 infermieri e altri 23 specialisti, la maggior parte dei quali (145) già in possesso della cittadinanza italiana.