«Ero arrivata al limite, non riuscivo più a sopportare i dolori, non riuscivo più a sopportare nessuno quindi ho pensato di farla finita: ho preso tutti i farmaci che avevo perchè volevo suicidarmi». A parlare così è Jary Chymaa, per tutti Emy, è affetta da una malattia rara, la sindrome di Arnold Chiari, una malformazione tra il cervello e il cervelletto per la quale ha subito 4 interventi, che l'ha portata a pensare di farla finita più volte. Il suo calvario inizia a 17 anni. Oggi ne ha 24 e fino ad ora ha subito 4 interventi. «Diciamo che dai 17 anni ad oggi ho passato più tempo in ospedale che fuori - racconta -. Con questa malattia, non prendendo farmaci e non sapendo come curarla, è tutto difficilissimo».

L'amore per gli animali

I momenti di sconforto per Emy sono stati tanti fino a quando l'estate del 2020 conosce una realtà che le fa vedere il lato bello della vita: la fattoria didattica e sociale Junceum dell'associazione la Goccia di Vibo Valentia, guidata dal presidente Michele Napolitano. È qui che riscopre la gioia di vivere, scopre il contatto con gli animali e la natura, è qui che si sente parte di un gruppo fino a diventare la responsabile delle relazioni esterne. «Dopo la bravata che ho fatto sono venuta qui in fattoria, ho parlato con il presidente, gli ho raccontato tutta la mia storia e mi ha datto “va bene, puoi passare le tue giornate qui”.

Se in un primo momento mi ha detto che potevo venire ogni qual volta ne avessi voglia alla fine vengo tutti i giorni. Il momento della giornata che preferisco è la mattina quando puliamo le stalle perchè in qual momento si aiutano gli animali, li accudisci. È questo il bello di essere qui, stare a contatto con gli animali, con le persone che sono qua, fare gruppo ».

Un inno alla vita

Una testimonianza quella di Emy che diventa un vero e proprio inno alla vita: «io inviterei tutte le persone che stanno male ad alzarsi in piedi e guardare il futuro perchè abbattersi non ha senso. Certe volte ci vengono in mente pensieri brutti però non dobbiamo dimenticare che la vita è fatta per essere vissuta, è fatta di salite e di discese quindi bisogna affrontarla per quello che è. E questo l'ho imparato grazie a questa realtà».