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Giunge alla fine la vicenda giudiziaria legata a Giuseppe Scopelliti, 52 anni, ex governatore della Calabria ed ex sindaco di Reggio Calabria che questa mattina si è costituito in carcere dopo la condanna definitiva, inflittagli ieri in Cassazione, a 4 anni e 7 mesi di detenzione per falso in atto pubblico nell'ambito del processo nell’ambito del processo sul cosiddetto “caso Fallara”.
Scopelliti è stata una figura politica di primissimo piano nel panorama politico locale fin da giovane. Una carriera iniziata nel Fronte della Gioventù, organo giovanile del Movimento Sociale Italiano, in cui ha militato dal 1988 al 1995. Nel 1988 è eletto consigliere circoscrizionale per l'Msi. Nel 1991 è segretario provinciale del Fronte reggino, nel 1992 è eletto consigliere comunale nella lista Msi. La sua prima consacrazione nel 1993 a Rieti, dove viene nominato segretario nazionale del Fronte della Gioventù. La popolarità raggiunta gli vale una candidatura nel 1994 per le Europee nel collegio Italia Meridionale, in cui risulta il secondo dei non eletti.
Consigliere regionale dal 1995
Nel 1995 l'adesione ad Alleanza Nazionale, da subito indicato come il possibile delfino di Gianfranco Fini, viene eletto con An consigliere regionale in Calabria, diventando presidente del Consiglio regionale.
Rieletto nel 2000 consigliere regionale, viene nominato assessore al lavoro e alla formazione del personale nella Giunta Chiaravalloti.
Sindaco di Reggio Calabria dal 2002
Un incarico che lascia nel 2002 quando il partito gli chiede di candidarsi a sindaco di Reggio Calabria, con una coalizione di centrodestra che riporta il 53,8% dei consensi. Nel 2007 fu rieletto con una percentuale del 70%.
Nel 2010 è eletto presidente della Regione
Nel 2008 diventa coordinatore regionale del Popolo della Libertà, in cui militerà dal 2009 al 2013, che lo candida alla presidenza della giunta della Regione Calabria. Alle regionali del marzo 2010 è eletto presidente della regione con il 57,76% dei voti. Nel novembre 2013 aderisce al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, dal gennaio dell'anno successivo diventa coordinatore nazionale di Ncd.
Le dimissioni e il "caso Fallara"
Dopo la condanna in primo grado per il caso Fallara si dimette da presidente della giunta regionale per effetto della legge Severino. Ncd lo candida alle elezioni europee del 2014 nella circoscrizione Italia Meridionale, dove non risulta eletto. A ottobre di quello stesso anno lascia Ncd. Nel novembre 2015 è tra i fondatori del nuovo partito Azione Nazionale che nel febbraio 2017 si fonde con La Destra e da' vita al Movimento Nazionale per la Sovranità.
Il sostegno alla Lega
Alle politiche di marzo 2018 Mns, a Reggio Calabria, ha sostenuto la Lega, non riuscendo a fare eleggere al Senato la candidata reggina Tilde Minasi, ma contribuendo anche all'elezione in Calabria del senatore Matteo Salvini, leader nazionale della Lega.
Ora per lui dopo la condanna definitiva inflitta dalla Cassazione probabilmente si apriranno le porte del carcere.