«Muove la coda e poggia le zampe bene: il signor Ortolan ha fatto davvero una cosa graditissima a me e al mio cane. Soprattutto a lui, perché io mi ero abituato ormai con la mia carrettina. Sono contentissimo di questo gesto che ha voluto fare il signor Ortolan perché è veramente meritorio. Lo dico col cuore». Gli occhi lucidi, la voce segnata dall’emozione. Tonino Vitale mai avrebbe immaginato tanto clamore attorno ad un gesto da lui considerato normale, quasi scontato. Quel video girato da Sabrina La Grotteria e postato su Facebook, che lo ritrae intento a regalare al suo labrador gravemente malato momenti di svago su un carrellino di fortuna, grazie al “tam-tam” del web è diventato un caso nazionale, ripreso da innumerevoli testate online, telegiornali, quotidiani. Un gesto d’amore gratuito e incondizionato, che testimonia fino a che punto si può spingere il legame tra un uomo e il suo fedele amico, e che non ha mancato di mettere in moto la macchina della solidarietà

 

Così dalla lontana Treviso è partito Alessandro Ortolan, noto in rete come il “Mago dei carrellini”, che da dieci anni realizza supporti per restituire mobilità a cani e gatti tetraplegici e che, con la sua associazione, s’incarica poi di consegnarli a destinazione. Come ha fatto questa mattina arrivando direttamente dal Veneto a Vibo Valentia, per conoscere Dylan e il suo padrone, e regalargli una… “Spider” nuova di zecca, così come lo speciale carrellino è stato ribattezzato. «Per noi  - ha detto Ortolan - è una cosa abbastanza normale. Con la nostra associazione raccogliamo fondi con cui riusciamo poi ad aiutare diversi cani ogni anno. L’anno scorso ne abbiamo aiutati quasi cento. In questo caso c’è un cane tetraplegico che aveva bisogno, e l’unica differenza rispetto alle altre volte è che c’era un po’ di attenzione mediatica in più. Ma ripeto, per noi è normale andare in giro per l’Italia ad aiutargli». Potere del web che, come in una favola, dopo tante cronache di maltrattamenti e abbandoni, regala un lieto fine inatteso …per la felicità di un labrador malandato e del suo padrone che in quell’atto semplice e generoso ha condensato un messaggio che vale più di mille parole.

 

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