Nelle scorse ore il ministro dell’Agricoltura e del Turismo, il leghista Gian Marco Centinaio, ha annunciato che in Senato è stato raggiunto un accordo per il congelamento della direttiva Bolkestein concernente gli stabilimenti balneari. In un comunicato, il partito di Matteo Salvini ha detto di essere al lavoro per estendere la sospensione anche ai venditori ambulanti che occupano spazi pubblici. 
La direttiva Bolkestein, infatti, colpisce i balneari indirettamente, dal momento che si applica, in modo molto più ampio, a una moltitudine di servizi nel mercato europeo comune, puntando alla liberalizzazione delle concessioni pubbliche su tutto il territorio europeo. 
Il Senato, che ne discuterà in commissione a breve, al voto di fiducia sulla legge di bilancio si esprimerà anche sul congelamento per altri 15 anni degli effetti della direttiva emanata nel 2006, rinviata al 2020. Ciò significa che, se ci sarà l'approvazione definitiva, per quest'arco di tempo gli imprenditori balneari potranno mantenere le loro concessioni senza il rischio che queste vengano messe a gara. 
A giudicare dalle dichiarazioni, sembrerebbe che la volontà politica in tal senso sia unanime. 

I rischi

Già nel 2010, il governo Berlusconi stabilì una proroga automatica per tutti i concessionari per cinque anni, mediante rinnovo automatico. Peccato che ciò era espressamente vietato dalla direttiva Bolkestein e in quella situazione l'Italia rischiò pesantemente di finire nella procedura d'infrazione. Nonostante il pericolo scampato, nel 2016 la Corte di Giustizia Europea emise una sentenza a proposito di un contenzioso tutto italiano con la quale si continuavano mettere in risalto i contrasti tra la direttiva voluta dell'Unione Europea e le proroghe volute dal governo Berlusconi. 

Il rischio concreto, quindi, anche dopo l'approvazione del provvedimento, gli imprenditori balneari potrebbero essere trascinati in un vortice giudiziario che, se portato ai massimi livelli, potrebbero dar ragione a Frederik Bolkestein, l'economista e politico olandese ideatore della chiacchieratissima promulgazione.