VIDEO | Un'avventura editoriale nata quarant'anni fa per mantenere vivo il ricordo delle radici diventata con il tempo punto di riferimento per migliaia di lettori
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Arturo Tridico, originario di Pietrapaola, ha lasciato la sua amata Calabria ben sessant'anni fa per intraprendere un viaggio che lo avrebbe portato oltre oceano, fino a Montreal, in Canada. Questo coraggioso emigrato calabrese ha saputo costruirsi un mondo lontano dalla sua terra natia e, grazie alla sua intraprendenza, è riuscito a diventare un affermato imprenditore ed editore. Con tenacia e dedizione, ha dato vita alla rivista "La Voce", che da quarant'anni parla della Calabria e dell'Italia in Canada, contribuendo a mantenere vivi i legami tra la terra dei suoi padri e la nuova casa adottiva.
I primi anni di emigrazione
Dopo aver fatto diverse tappe in Italia del Nord e in alcune città europee, come Parigi e Londra, Arturo Tridico ha trovato la sua dimensione in Canada. Qui si è realizzato come manager, ma la sua vera vocazione lo ha spinto a fondare "La Voce," una rivista che avrebbe dato voce ai calabresi e agli italiani in Canada, mantenendo vivo il legame con le radici.
Dalla difficoltà alla determinazione
Gli inizi dell'emigrazione non sono stati facili per Tridico, e un episodio particolare della sua vita avrebbe influenzato le sue scelte future. Durante il viaggio di nozze alla fine degli anni '60, tornando a Pietrapaola, venne arrestato perché non aveva svolto il servizio militare, obbligatorio secondo l'art. 52 della Costituzione. Questo episodio spinse Tridico a dare voce e tutela ai diritti dell'emigrato, fondando l'associazione Aitef. Grazie a questa iniziativa, nel 1975, venne indetta la prima conferenza sull'emigrazione a Roma, dove furono chieste importanti riforme per la tutela degli emigrati di quegli anni, incluso l'abolizione dell'obbligo militare.
La nascita di "La Voce"
La passione di Arturo Tridico per la cultura, l'arte, la scienza e la tecnologia dell'Italia lo portò a maturare il desiderio di informare tutti i calabresi in Canada. Unendo le forze con altre associazioni canadesi, fondò la Federazione delle associazioni calabresi e il giornale "La Voce dei Calabresi". Nel tempo, la rivista crebbe e si ampliò, diventando "La Voce degli Italiani in Canada" e successivamente coprendo anche il Messico e gli Stati Uniti.
Il riconoscimento internazionale
Il prezioso lavoro di Tridico come editore non passò inosservato. Nel 2023, Arturo Tridico ricevette a Roma il prestigioso premio assegnato dal Centro Studi Federico II, un riconoscimento al "made in Italy" nel mondo. Questo premio ha sottolineato il suo impegno costante nel promuovere la cultura italiana oltre frontiera e il contributo dei calabresi e degli italiani nel Canada.
La Voce: uno strumento per la comunicazione e l’unione
Grazie alla sua rivista, Arturo Tridico è riuscito a creare uno strumento di comunicazione fondamentale per mantenere i legami tra il paese d'origine e il paese ospitante. "La Voce" è diventata un punto di riferimento per oltre 25.000 lettori nelle camere di commercio di dieci città del Nord America. Il sito web della rivista, lavoce.ca, riceve ogni mese circa 400.000 visite, dimostrando il grande interesse per la cultura e le notizie dell'Italia in Canada.
Un'attività diplomatica per le radici
Oggi, Arturo Tridico continua la sua attività diplomatica, permettendo gli scambi dei giovani tra Canada e Italia, soprattutto italiani di seconda generazione, affinché tornino alle radici e alla terra dei loro padri. L'obiettivo è incentivare il turismo delle radici, un settore che sta ricevendo sempre più attenzione dalle regioni del Sud Italia.
La storia di Arturo Tridico è quella di un uomo coraggioso che ha lasciato la sua terra natale per costruire un futuro migliore oltre oceano. La sua determinazione e passione per la cultura e le radici hanno portato alla nascita di "La Voce," una rivista che ha dato voce a migliaia di calabresi e italiani in Canada. Con il suo lavoro instancabile, Tridico ha contribuito a mantenere vivi i legami tra l'Italia e il Canada, dimostrando che la nostalgia della propria terra può essere un potente motore per il successo e la realizzazione personale.