Reazioni di disappunto alla decisione del Viminale, che ha disposto l'allontanamento dei migranti dallo Sprar di Riace. “Uomini e donne ingiustamente cacciati dalle loro case”, tuona De Magistris e Nicola Zingaretti parla di "atto immondo" da parte del capo di un partito che deve allo Stato 49milioni di euro. Infine la Cgil mette in dubbio la regolarità del provvedimento
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Sicuramente Salvini se lo aspettava, e puntuale è arrivata la pioggia di note e cori di disappunto per quella che alcuni hanno addirittura definito una “disumana deportazione”, ovvero il provvedimento del Viminale con il quale si determina che i migranti presenti a Riace vengano trasferiti in altri Sprar, lontano dalle loro case. Mandati via non per qualche calamità, ma “per decreto” da quella che ormai, a tutti gli effetti considerano una seconda patria.
Durissimo il commento di Laura Boldrini, ex presidente della Camera e oggi deputata di LeU, che su Facebook si lascia andare a una critica durissima e riprende i famosi 49milioni di euro che la Lega, ancora “Nord”, ha sottratto indebitamente e di cui è stata decretata la restituzione. "Avete visto? – scrive Boldrini - Le priorità di Salvini in Calabria sono mandare via famiglie e bambini che vivono a Riace e smantellare un modello di integrazione che ha funzionato ed è noto nel mondo. E poi, è giusto che ogni singolo euro di denaro pubblico venga rendicontato, ma con quale credibilità il capo di un partito che ha truffato 49 milioni ai cittadini italiani dice al sindaco calabrese che la gestione dei soldi pubblici non ammette irregolarità? #IoStoConMimmo e contro ogni mafia. Voi da che parte state?".
Preoccupata dalla deriva razzista la numero uno della Cgil: "Si sta commettendo non solo un errore, ma un atto disumano, sbagliato, di dubbia legalità. La scelta del ministro degli Interni di trasferire i migranti ospiti nello Sprar di Riace in altre strutture è un atto scellerato, spropositato e va bloccato". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, dopo la circolare del Viminale. "Non è più tollerabile - aggiunge - che chi governa il Paese soffi sul fuoco del razzismo alimentando odio per crescere nei consensi".
Rigido nel giudizio anche il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti :«Quello compiuto a Riace da Salvini, un leader che ha rubato 49 milioni, è un atto immondo». Il candidato a segretario del Pd, si scaglia contro il rappresentante del Viminale: «Salvini ha avviato lo smantellamento del modello Riace perché ha paura che la realtà demolisca il modello della paura. E se hanno paura di un uomo dovranno aver paura di un popolo che si solleverà contro queste ingiustizie».
Accasi i toni del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che chiama tutti alla resistenza sociale: "Se Lucano è il socialmente pericoloso della Calabria vuol dire che la mafia sta vincendo" scrive l’ex pm. "Ho lavorato in Calabria da pm per 9 anni. Ho investigato sulle peggiori collusioni tra politica, massoneria deviata, magistrati corrotti, apparati deviati e 'ndrangheta" aggiunge. Io sono stato fermato, ma il sindaco di Riace è totalmente diverso da me. L'umanità di Lucano si può anche processare, ma non si può arrestare". E ancora: "Se il Governo decide di deportare gli oppressi, vittime fragili degli oppressori del regime mondiale, allora Riace divenga una forte roccaforte di resistenza per impedire l'ennesimo delitto di chi abusa del potere per distruggere la dignità degli esseri umani più fragili. Ora e sempre resistenza e contrattacco per attuare la Costituzione nata dalla resistenza al nazifascismo.”